Lo vedo la prima volta seduto su una panchina che sta mangiando da un contenitore che probabilmente si è portato da casa. L’ora? Saranno più o meno le sei del pomeriggio.
Quando ripasso nella zona di Santa Croce poi mi capita di rivederlo altre volte. Mi sembra di averlo già notato in giro per la città, non lo conosco e non so nulla di lui. Potrebbe essere mio coetaneo.
Un giorno realizzo che non usa posate ma bacchette. Che strano, perché non normali posate? Ho sempre trovato scomodo usare le bacchette anche se chi le sa maneggiare evidentemente non la pensa così.
Finalmente un tassello si aggiunge al piccolo mistero della vicenda senza importanza che non mi tocca ma che registro semplicemente perché ci passo ogni giorno. Vedo l’uomo in attesa davanti ad un takeaway poco lontano da dove abito, e capisco da dove viene il contenitore col cibo che poi si consumerà con le sue bacchette da solo sulla panchina.
Tutto a posto allora?
No, restano altre domande.
Perché mangia sempre da solo? Non ha più nessuno, magari ha perso chi gli stava accanto, magari non ha figli oppure questi sono lontani?
Non serve inventare nulla, la vita ha più fantasia di quanta ne avrei io. Quello che vedo senza andare a curiosare ma semplicemente perché passo in un certo momento durante la mia solita passeggiata non interessa a nessuno. Perché dovrei costruire castelli sul nulla?
Io vorrei indietro quello che pensavo ci spettasse almeno per qualche anno ancora, contrattando con la Signora un po' a me e un po' a te. Ma lei non mi ha ascoltato. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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