martedì 9 novembre 2021

Verso sud

Partire verso il sud è liberatorio, significa andare verso il caldo, l’accoglienza, l’apertura. Nulla contro il nord o gli altri punti cardinali, e non dimentico che è stata una regione a nord che mi ha accolto e mi ha dato molto più di quanto io possa restituirle. Di tanto in tanto però è bello tornare verso il sud, pure fermandosi molto presto, appena superato il grande fiume. E ogni volta sono combattuto tra il desiderio di tornare e quello di non farlo, temendo sorprese spiacevoli dopo poco più di un mese di assenza. La stagione intanto è cambiata da settembre, ora serve vestirsi in modo più pesante anche al mio sud, dove la nebbia inizia ad avvolgere ogni cosa in certe ore, prima di dissolversi. Durante i primi anni a nord ero quasi stupito, in inverno, di avere una temperatura più piacevole che non nel mio vicino sud, e ho capito in fretta la causa di questa sensazione: l’umidità della Valpadana. La nebbia in certe giornate penetra dentro, sembra che gli abiti più pesanti si arrendano e la lasciano passare, impotenti. E poi a nord ci si abbronza come al mare, basta andare su una distesa di neve, in una giornata di sole, e se non si sta attenti ci si scotta pure. Sembra che parli di una migrazione epica, manco fossi Cook o Amundsen, mentre mi riferisco semplicemente a un viaggio di 160 chilometri. Eppure è sempre un ritorno, emotivamente importante, con una sequenza quasi stabilità di passaggi che ripeto da anni. Mai uguali e mai diversi. Ciao Viz, si torna poi si ritorna…

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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