martedì 16 novembre 2021

Il perché di una domanda

Pochi giorni fa chiedevo cosa fai a capodanno, e la domanda era rivolta un po' a me e un po' a chiunque. Ma perché mi è rimasta impressa? Per rispondere occorre andare indietro nel tempo, esattamente a questo periodo del 2015. Tu Viz conosci benissimo la risposta, e ovviamente anch’io. Altri probabilmente no se non hanno vissuto la rabbia, il senso d’impotenza, di abbandono e di solitudine. Avevamo la sensazione che la tua situazione non interessasse in modo sufficiente chi avrebbe dovuto seguirti e curarti. In parte questa convinzione mi rimane ancora oggi, e devo rimuovere per non dare sfogo alle cose peggiori. Dirlo ora mi rende consapevole che potevamo agire diversamente e prima, che potevamo mandare a fare in culo alcune persone, che forse siamo stati entrambi stupidi e corresponsabili. Ripensando alle cose una volta che sono successe diventa troppo facile immaginare soluzioni diverse, è certamente illusorio e per nulla consolatorio. Avevamo bisogno anche di leggerezza però e allora, in alcuni momenti di sei anni fa, ci dicevamo che avevamo risolto il problema di dove passare la notte di capodanno. Saremmo stati in ospedale, tu ricoverata e io in visita, un capodanno diverso, assolutamente diverso, e tutto sommato migliore di quello dell’anno dopo, quando tu eri già andata via. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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