Se immagino quello che avverrà in parte inizio subito a perdere qualcosa di quello che potrebbe accadere e, ad essere pessimista, rischio una delusione se poi non succederà nulla.
Ci rivediamo domani, certo, quasi sicuramente, ma una volta capiterà che non ci rivedremo.
Quando non mi aspetto nulla ogni piccolo mutamento è una sorpresa, ma intanto non so tenere a freno la mente.
Se scrivo e poi mi rileggo tempo dopo, a volte mi trovo in disaccordo con me stesso e altre ho l’impressione di essere geniale, per la semplice ragione che senza contraddittorio o obiezioni tutto mi sembra logico e coerente. E casco nell’impiccio della frase muta. Cioè nella situazione che un pensiero mi sembra filare perfettamente sino a quando non decido di pronunciarlo a voce alta e a quel punto, ascoltandomi, sono costretto a ricredermi. Sono al tragicomico. E tutto perché ho messo mano nelle tue cose, ogni tanto ci ricasco, devo farlo, è giusto, con moderazione ma devo.
E, per tornare all’inizio, da un po' di tempo le mie aspettative si ravvicinano nel tempo. Se ora dovessi dire cosa succederà tra due mesi, o anche prima, non ci riuscirei. Quindi mi aspetto relativamente poco e mi limito a sperare di non perdere su tutta la linea ma di riuscire a difendere qualcosa. Ciao Viz, non prenderti gioco di me…
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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