qualcosa di irripetibile

Esiste qualcosa di irripetibile, ed è la prima volta. Un muro non cade mai due volte di seguito, lo stesso muro intendo. L’ingenuità perduta non permette di tornare indietro. Il primo furto infantile magari si scorda ma il primo nel quale si viene scoperti resta, e lascia un segno. La voracità patologica vorrebbe riportare al sapore provato una volta o alle sensazioni piacevoli associate, ma rimane sempre invariabilmente la delusione associata al senso di colpa. E poi esiste l’irripetibile che non si desidera rinnovare in altra forma ma soltanto ricordare e far rivivere com’era, con la consapevolezza che è perduto ma non completamente se ne restano tracce in fotografie, in spezzoni di discorsi rubati, negli abissi della memoria dove i raggi del Sole non arrivano mai ma che, ogni tanto, ci accolgono. Sicuramente alcune prime volte sono più importanti di altre…

Stavo chiedendomi nei giorni scorsi come mai associo ai distributori di caffè automatici un certo valore affettivo. Ed ecco allora la risposta alla quale sono giunto, soggettiva come ogni mia personale riflessione. I primi li incontrai in ospedali e cliniche forse già quando erano vivi i miei nonni ma sicuramente quando iniziarono ad essere sempre più spesso ricoverati mia madre e mio padre. Svolgevano il ruolo di legame tra il dentro e il fuori, standardizzavano la malattia e rimuovevano il senso di morte. Per anni poi ti accompagnai per ospedali e cliniche e così continuò quest’operazione di imprinting difficile da lasciare, tanto che ho seguitato a entrare in alcuni ospedali solo per cercarti ma intanto avevo la scusa di consumare un caffè, non sempre ottimo ma neppure una ciofeca. La pandemia ha annullato tutto. Il rito del distributore automatico l’ho mantenuto artificialmente ma non ho potuto continuare negli stessi luoghi quindi è stato snaturato, tradito, divenuto inutile a sé stesso ed a me. Da oltre un mese ho rimosso quell’abitudine ma tu resti comunque. È tutto per oggi. Ciao Viz.

                                                                          Silvano C.©  

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