mercoledì 9 settembre 2020

Viaggio in dieci tappe, salvo imprevisti

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Scendo ed accendo il motore. Niente bagagli, si parte leggeri, leggerissimi. Per vari motivi faremo a meno di borsoni e valigie. Quello ufficiale è che compreremo in viaggio tutto quello che ci servirà, e gli altri motivi lasciamoli intuire.

Bobbio, prima tappa da raggiungere entro stasera, ma non ci saranno problemi, né di traffico né di maltempo. Voglio rivedere le due oche, la casa col balcone, il ponte gobbo, e fare due passi tra le vie del centro. Tutto doveva iniziare da Bobbio.

Castelsardo, Santa Vittoria, Sorso, Saccargia, la roccia dell’elefante e non solo. Questa è la seconda tappa, importante, estesa, concentrata. Intendo tornare con un carico di ricordi da aggiungere a tutti gli altri. Riporteremo con noi un po' di mirto, di cestini intrecciati, di malloreddus e papassini, e anche di Vermentino. Mai scordare il vino sardo, e infatti non lo scordo. In casa ne teniamo sempre almeno una bottiglia, e se manca lo compro alla prima occasione. Metteremo tutto, ovviamente, nel bagagliaio della 127 bianca.

Terza tappa Urbino. Qui solo poche ore, ma ci tengo e mi fa piacere. Magari mi ripeterai alcune cose arrivando, e poi ripartendo. Sono ancora curioso di quel periodo, ma avremo tempo.

Un salto a Riva del Garda con tutti nostri amici non può mancare. Voglio ritornare alle nostre case, a tutte, anche a quelle che col tempo sono cambiate. E salutare ancora tutti quanti, esattamente tutti, anche quelli che forse non lo meritano. Loro però non lo sanno cosa faranno, o cosa non faranno, quindi è giusto che li salutiamo. Va bene.

Poi dovremo essere puntuali al concerto di Pavana, ho prenotato, e Guccini lo voglio rivedere e riascoltare seduto sul prato vicino a te. Penso che non saremo in pochi, ma neppure tantissimi. Meglio così.

Una fermata speciale a Ferrara del sogno, quella che avrebbe potuto essere. Una sola fermata ma con dentro tutto, assolutamente tutto. E non ci sarà spazio o tempo per il dolore delle perdite e neppure per la malinconia delle delusioni, solo cose da vedere ancora ed ancora, locali da visitare, librerie da rifrequentare perdendosi tra titoli e copertine, offerte e novità.

Il giorno dopo al mare, un’intera giornata sulle spiagge ferraresi, iniziando dal Lido di Volano e scendendo verso sud. Stavolta voglio essere io a raccontare, a ripetere quello che è successo prima. Quello che ho visto o fatto prima. È una tappa quasi solo per me, ma tu non puoi mancare.

Per ripristinare l’equilibio l’ottava tappa sarà sui monti del Trentino e dell’Alto Adige. Anterserva, Stava e Predazzo per cominciare, e poi ci perderemo un po' a camminare nei boschi. Faremo anche una sosta per un panino con lo speck e una fetta di strudel, quella è obbligatoria.

Il Mare della Tranquillità lo vorrei almeno sfiorare, ne ho bisogno, come te. Non so cosa succederà in quella penultima tappa, ma non prevedo ogni cosa.

Concluderemo nella casa del silenzio. Questa non ho ancora capito esattamente come raggiungerla, ma non dispero di chiarirmi lungo il percorso. Il silenzio alla fine sarà necessario però, questo è certo. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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