Io non amo i compleanni, non amo festeggiare i miei,
ma ovviamente mi fa piacere se qualcuno che conosce la data mi fa qualche
augurio. Il compleanno per me non andrebbe festeggiato dopo l’età infantile. Sono
belli i compleanni a una sola cifra e con pochissime candeline. Dopo l’incanto
finisce, si prosegue con l’inerzia dei sopravvissuti. Però per i compleanni che
mi interessano mi organizzo e cerco di fare quanto serve e mi fa piacere. Mica occorre
sempre coerenza nella vita, e ancor meno avere una fede incrollabile e stupida
specialmente quando si tratta di temi come questo. Quindi i miei compleanni vorrei
cancellarli (magari segretamente sperando di ingannare il tempo) mentre mi
diverte festeggiare quelli altrui, e certamente non per veder invecchiare le
persone che amo.
Inteso come occasione di festa un compleanno (altrui)
viene sempre a proposito.
Questo tuo ultimo però è stato anomalo, come dicevo,
e molto. Ho persino i sensi di colpa ammettendo di essermi pure un po’ divertito
in alcuni momenti organizzandolo.
E poi un osservatore distaccato potrebbe notare l’assurdità
di una festa senza la festeggiata.
Già. Eppure mica tanto assurda e tu mica tanto
assente. E l’ipotetico osservatore perché dovrebbe restare distaccato? Se partecipasse
capirebbe ed eviterebbe certe sue conclusioni.
Tu c’eri e stavi nascosta a vedere, soddisfatta dell’aria
allegra, delle cose preparate, del vino scelto.
Stavi nascosta e non vuoi neppure ora che mostri cose
troppo legate a te, anche se di te sopporti da tempo che parli. Lo sopporti perché
sai che ne ho bisogno, che altrimenti ogni mio semplice gesto perderebbe di senso
ed io mi ritroverei sperduto. Lo accetti, Viz, anche perché così, ormai è evidente,
ti trattengo. Mi fa piacere e mi serve tutto questo? Certo. Io raramente mi
dedico troppo a lungo a ciò che non mi fa piacere o non mi serve.
Oggi ti ho scritto gli auguri sulla neve, vicino a
te. Ho fatto la foto a quel mio secondo messaggio per te in due giorni per
proteggerlo dalla pioggia che ormai lo avrà cancellato. La foto l’ho mostrata
ad una sola amica, e qualcuno avrà visto le parole tracciate col dito sulla
neve fresca prima che venissero cancellate, credo. In quel luogo si capisce bene come
tutto sia destinato a sparire nel tempo. Un messaggio tracciato sulla neve è
come quello scritto sulla sabbia. Porta parole lievi fatte per essere affidate
alla memoria, solo a quella.
E anche la foto ormai è ciò che è stato e non è
più.
La foto che mostro a tutti invece è quella di una
piccola fiammella accesa anche ora. In quella ci sei tu e ci sono io.
Io ci
vedo ciò che non so dire, e mi basta sapere che un po’ di luce si diffonde
nella stanza, in modo che tu, anche se nascosta, riveda casa tua.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.