venerdì 8 dicembre 2017

con quale cura

Con quale cura preparavi le cose, con che amore, ora posso dirlo, era solo amore…
Non farti male.
Ricordi con quale cura preparavi le sue cose da portare via, o alcune delle mie, e le tue? Oppure come mi rammentavi puntualmente quello che tendevo a scordare, e…
Non farti del male, per favore.
Ma lo sai che tu questo lo facevi con un metodo quasi pignolo? Ora mi manca tutto questo, ed io tento di imitarti, come se fosse possibile, o semplicemente applico le lezioni che mi hai dato. Io non pensavo di essere poi lasciato da solo a metterle in pratica, senza di te.
Posso dire che non sono preparato ed avrei bisogno di qualche lezione per ripassare? Mi servirebbe qualche tua lezione, ora.
Non continuare…
Ora dovresti tornare solo per quello, mi basterebbe poco tempo, io imparo in fretta. Tu chiedi un permesso speciale per gravi motivi familiari (marito incapace, o una cosa simile) vieni e mi spieghi alcune cose. Intanto mi dici di te, poco, molto poco, e poi ci salutiamo.
Smetti.
Tu lo ricordi, e lo ricordo pure io. Certo che lo ricordiamo. Poco per volta ogni momento riaffiora, e magari si può nascondere in un foglio di appunti che tu non hai gettato, o anche in quella borsa sistemata con i sacchetti ben chiusi. Sai vero che avevo pronta pure io una borsa per un ricovero, lo sai certamente ora. Alcuni anni fa avevo pensato che avrei dovuto ricoverarmi per accertamenti o per cose più serie. Lo avevo solo temuto, e poi non è successo, ma la borsa era pronta e la tenevo da parte, te ne avevo accennato senza darle importanza mentre per me era fonte di un’ansia che tentavo di rimuovere. Ora per scaramanzia la aggiorno, la ricontrollo e la tengo pronta. Non si sa mai.
Sei stupido, Silvano. E smettila di farti male.
No. Non smetto e forse è vero, sono stupido, ma la borsa risistemata la tengo a posto e pronta. E ripenso a come tu preparavi le cose che ti servivano per i ricoveri, a cosa mi dicevi di comprare ciò che ti occorreva, a come sistemavi i ricambi, le ciabatte, il bicchiere, i fazzoletti... Ed io che credevo all’eternità, all’essere pronti sempre e sempre efficienti. Disposti naturalmente ad affrontare di persona anche la Morte e poi tornare a casa, cose se si fosse andati a trovare una vecchia amica. Mi chiedo sempre come mai non sia possibile. Tu me lo sai spiegare?
Non posso, e lo sai. Smetti per favore…


                                                                                              Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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