giovedì 12 settembre 2013

Cattivi maestri



Un insegnante supplente alla sua prima nomina, dopo pochi mesi di lezione (e di stipendio) si ritrova giudice in sede di scrutinio di fine anno. Gli è giunta un’informazione falsa, che vorrebbe, in caso di esami di riparazione a settembre, fosse lo stesso insegnante, richiamato in servizio, a far parte della commissione esaminatrice. Il supplente pensava di “graziare” tutti gli alunni, ma dopo tale notizia in tre si ritrovano una materia da recuperare.

Ad una uscita di quasi tutto l’intero Istituto per una giornata sulla neve, con alunni che si dividono tra discesa, fondo, slittino e semplici passeggiate ai bordi delle piste, per prendere il sole e passare alcune ore in allegria, uno degli insegnanti accompagnatori non trova di meglio che entrare in uno dei due bar della piccola stazione invernale e ubriacarsi, dando uno spettacolo tristissimo ed inqualificabile di se stesso e dell'Istituto che lo aveva incaricato della sorveglianza degli alunni.

Durante gli scrutini di fine anno una docente è troppo presa dai suoi pensieri e dalle sue attività personali per prestare ascolto alle descrizioni degli alunni e dei loro risultati scolastici. Al momento del voto per stabilire il giudizio finale di un ragazzo alza la mano per dare la valutazione meno favorevole all’alunno. Solo a cose fatte e trascritte si lascia sfuggire un incredibile: “Ma io credevo che si votasse per XXX, non per YYY… “

Un insegnante poco apprezzato e vagamente inquietante, sempre pronto a cercare inutilmente di farsi notare dalle colleghe nuove e giovani, che però lo inquadrano in pochi minuti, contestato da genitori ed alunni, nell’ultimo anno della sua permanenza all’Istituto viene incaricato, in mancanza di altre possibilità di utilizzo, di seguire alcuni alunni in difficoltà, mai soli, ma in piccoli gruppi di 4 o 5, e sempre con qualcuno nel gruppo sveglio e attento, in grado di spiegare a che punto è giunta la classe. Durante una di queste ore lo sventurato e problematico insegnante tenta un approccio con una ragazzina, ma la difesa del gruppo è pronta ed efficiente. Ad una successiva indagine appare chiarissimo che le alunne non mentono, e l’insegnante viene definitivamente allontanato dal contatto con i ragazzi.

Un insegnante di religione, uno degli ultimi con la tonaca prima del definitivo passaggio per questo tipo di incarico di personale laico individuato dal Vescovo, secondo quanto stabilito dal Concordato, viene, segretamente ma non troppo, chiamato dagli alunni col poco edificante soprannome di: “Don Palpa”. Lascio intuirne le motivazioni.

Un Dirigente Scolastico interviene ad una riunione degli alunni di una classe e dei loro genitori nei locali della scuola per presentare un video che raccoglie i momenti più significativi degli anni trascorsi dai ragazzi in quel loro percorso di studio. Sono presenti pochi insegnanti, non perché non invitati, ma perché impegnati in altre contemporanee riunioni.
L’intervento del Dirigente è tra i più tragici che si possano immaginare. Accusa gli alunni e i genitori di usare abusivamente i locali scolatici (malgrado abbia avuto una richiesta in tal senso, pur se non formalmente corretta) e si lascia andare a giudizi talmente pesanti che le ragazze che hanno organizzato la riunione scoppiano in lacrime. Dalla penombra della sala qualcuno manda a quel paese il Capo dell’Istituto, ma non si saprà mai chi è stato.

Un insegnante di educazione fisica (quando ancora si chiamava così) lascia piena libertà ai suoi alunni di decidere ogni volta che attività svolgere, e quasi puntualmente questi scelgono il calcetto. Ritiene la libertà di scelta un momento educativo fondamentale. Lui stesso sceglie liberamente di andare in pensione giovanissimo, prima dei 50, quando ancora questa opportunità era possibile, con un privilegio assurdo che ora si è capito quanti danni ha fatto al nostro Paese. Il giovane pre-pensionato tuttavia, molto impegnato nel campo del volontariato a spese altrui, si dedica alla Pace, ed organizza attività legate a danze e attività di gruppo per valorizzare e diffondere la pace tra i popoli, magari facendosi pure sovvenzionare come organizzatore di corsi di aggiornamento per insegnanti e per tutti gli interessati.

                                                                               Silvano C.©


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