Un insegnante supplente alla
sua prima nomina, dopo pochi mesi di lezione (e di stipendio) si ritrova
giudice in sede di scrutinio di fine anno. Gli è giunta un’informazione falsa,
che vorrebbe, in caso di esami di riparazione a settembre, fosse lo stesso
insegnante, richiamato in servizio, a far parte della commissione esaminatrice.
Il supplente pensava di “graziare” tutti gli alunni, ma dopo tale notizia in tre si ritrovano una materia da recuperare.
Ad una uscita di quasi
tutto l’intero Istituto per una giornata sulla neve, con alunni che si dividono
tra discesa, fondo, slittino e semplici passeggiate ai bordi delle piste, per
prendere il sole e passare alcune ore in allegria, uno degli insegnanti
accompagnatori non trova di meglio che entrare in uno dei due bar della piccola
stazione invernale e ubriacarsi, dando uno spettacolo tristissimo ed
inqualificabile di se stesso e dell'Istituto che lo aveva incaricato
della sorveglianza degli alunni.
Durante gli scrutini di fine
anno una docente è troppo presa dai suoi pensieri e dalle sue attività
personali per prestare ascolto alle descrizioni degli alunni e dei loro
risultati scolastici. Al momento del voto per stabilire il giudizio finale di
un ragazzo alza la mano per dare la valutazione meno favorevole all’alunno.
Solo a cose fatte e trascritte si lascia sfuggire un incredibile: “Ma io
credevo che si votasse per XXX, non per YYY… “
Un insegnante poco apprezzato
e vagamente inquietante, sempre pronto a cercare inutilmente di farsi notare
dalle colleghe nuove e giovani, che però lo inquadrano in pochi minuti,
contestato da genitori ed alunni, nell’ultimo anno della sua permanenza
all’Istituto viene incaricato, in mancanza di altre possibilità di utilizzo, di
seguire alcuni alunni in difficoltà, mai soli, ma in piccoli gruppi di 4 o 5, e
sempre con qualcuno nel gruppo sveglio e attento, in grado di spiegare a che
punto è giunta la classe. Durante una di queste ore lo sventurato e
problematico insegnante tenta un approccio con una ragazzina, ma la difesa del
gruppo è pronta ed efficiente. Ad una successiva indagine appare chiarissimo
che le alunne non mentono, e l’insegnante viene definitivamente allontanato dal
contatto con i ragazzi.
Un insegnante di religione,
uno degli ultimi con la tonaca prima del definitivo passaggio per questo tipo
di incarico di personale laico individuato dal Vescovo, secondo quanto
stabilito dal Concordato, viene, segretamente ma non troppo, chiamato dagli
alunni col poco edificante soprannome di: “Don Palpa”. Lascio intuirne le
motivazioni.
Un Dirigente Scolastico
interviene ad una riunione degli alunni di una classe e dei loro genitori nei
locali della scuola per presentare un video che raccoglie i momenti più
significativi degli anni trascorsi dai ragazzi in quel loro percorso di studio.
Sono presenti pochi insegnanti, non perché non invitati, ma perché impegnati in
altre contemporanee riunioni.
L’intervento del Dirigente è
tra i più tragici che si possano immaginare. Accusa gli alunni e i genitori di
usare abusivamente i locali scolatici (malgrado abbia avuto una richiesta in
tal senso, pur se non formalmente corretta) e si lascia andare a giudizi
talmente pesanti che le ragazze che hanno organizzato la riunione scoppiano in
lacrime. Dalla penombra della sala qualcuno manda a quel paese il Capo
dell’Istituto, ma non si saprà mai chi è stato.
Un insegnante di educazione
fisica (quando ancora si chiamava così) lascia piena libertà ai suoi alunni di
decidere ogni volta che attività svolgere, e quasi puntualmente questi scelgono
il calcetto. Ritiene la libertà di scelta un momento educativo fondamentale.
Lui stesso sceglie liberamente di andare in pensione giovanissimo, prima dei
50, quando ancora questa opportunità era possibile, con un privilegio assurdo
che ora si è capito quanti danni ha fatto al nostro Paese. Il giovane
pre-pensionato tuttavia, molto impegnato nel campo del volontariato a spese
altrui, si dedica alla Pace, ed organizza attività legate a danze e attività di
gruppo per valorizzare e diffondere la pace tra i popoli, magari facendosi pure
sovvenzionare come organizzatore di corsi di aggiornamento per insegnanti e per tutti gli interessati.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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