Il
cinema è cultura, il cinema non è un libro ma ti fa immergere per circa due ore
in altri mondi, senza muoverti. Quando una sala chiude, quindi, è una perdita
che si aggiunge alle tante altre perdite alle quali mi sono dovuto abituare
negli anni.
Ferrara
ha perso praticamente le sale storiche in centro, che proponevano tutta o quasi
l’offerta cinematografica del momento. Ora restano solo una enorme multisala
impersonale che ha definitivamente messo in crisi i vecchi cinema, due sale
parrocchiali: San Benedetto e Santo Spirito, una sala comunale: il Boldini, ed
un multisala “tradizionale”, l’Apollo. Resta a dire il vero pure il Mignon, in
via Porta San Pietro, ma questo proietta solo a luci rosse, e la sua utenza è,
diciamo così, di nicchia.
Col
prossimo anno le pellicole non verranno più distribuite, ed ogni proiettore
dovrà essere adatto per leggere i supporti digitali. I costi di trasformazione
sono enormi, ed ogni imprenditore deve far bene i suoi calcoli prima di
buttarsi in un’impresa a rischio. I tempi sono difficili, ma la cultura resta
importante, e non si può avere gratis o a prezzi scontati. Gratis, si fa per
dire, ci sono solo Facebook, Twitter, le reti Fininvest e altre cose simili, che NON sono gratis per
nulla, e comunque non danno alcun diritto, ma è possibile solo accettare
passivamente la loro offerta o rifiutarla, non certo mutarne le condizioni
d’uso o far valere le proprie ragioni.
Ora i
ferraresi aderiscono all’iniziativa di sostenere con post-it o in rete il loro
più bello e antico cinema in centro, sanno che se chiude perderanno un punto di
riferimento, col quale sono (siamo) cresciuti. Tuttavia gli stessi ferraresi,
ancora lo scorso anno, facevano a gara per tesserarsi e quindi avere l’ingresso
ridotto. Contraddittorio, no? Se un cinema si vuole sostenere, si deve
accettare di pagare il prezzo intero, non cercare lo sconto. Col biglietto
intero la gestione resiste meglio ai problemi che il mercato e la concorrenza
con la grossa multisala in circonvallazione pongono.
Quindi
niente lacrime di coccodrillo, per favore. Se il cinema nelle vecchie sale non
interessa più, accettiamo la realtà, ed abbuffiamoci di pop-corn e coca nella
multisala a posti numerati ascoltando il vicino che mastica invece di vedere il
film, che difficilmente sarà un film d’essai, ma più probabilmente un roboante
blockbuster.
Le multisala di nuova generazione le ho viste, non mi interessano e non mi
avranno. Piuttosto vado in un parrocchiale con le poltroncine un po’ sfondate.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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