martedì 18 luglio 2017

Lui è un animale previdente e…




Lui è guardingo, esce dal rifugio sempre in momenti diversi, prima annusa l’aria e alza le orecchie facendole ruotare. E ancora attende in silenzio, per essere sicuro che attorno nulla si muova, osservi, respiri, stia in agguato o sia in zona per caso.

Esce veloce e rimane ancora qualche minuto sotto un arbusto. Osserva l’anfratto da dove è appena sbucato, e si guarda attorno. Per sua natura, o scelta, vive solo, quindi non deve difendere una femmina o una cucciolata. Tuttavia è proprio la sua condizione a spingerlo alla prudenza. Teme chi potrebbe assalirlo perché non avrebbe un branco a prendere le sue difese, ad accompagnarlo.

Si spinge raramente oltre il limite che si è imposto, e conosce bene il territorio che si è scelto, tuttavia ad ogni uscita prende una direzione diversa da quella delle uscite precedenti. E quando esce si obbliga a non programmare il rientro. Tornerà quando lo deciderà, e questo succederà magari dopo nemmeno un’ora oppure trascorsi giorni e giorni.

Un anno prima ha visto un gruppo di suoi simili che viveva in gruppo, una specie di famiglia allargata, ma ha fatto attenzione a non farsi vedere da loro. È rimasto a guardarli a lungo senza che se ne rendessero conto. Si è chiesto come lo avrebbero accolto se si fosse mostrato. Lo avrebbero accettato o rifiutato, o magari ucciso? Un po’, solo un po’, ha rimpianto i suoi anni giovanili, quando pure lui viveva in una famiglia simile.

Non è tempo di rimpianti o ricordi, è quello della sopravvivenza.

Si muove velocemente sul terreno e trova sempre la sicurezza che cerca tra alberi, piccole radure in penombra, grosse rocce e costruzioni abbandonate. Nelle sue uscite, quando arriva ad una sorgente o ad una pozza di acqua pura, beve come se non avesse mai bevuto prima, beve anche per i giorni che verranno, per quando non è sicuro che troverà ancora acqua. Lui è un animale previdente e prudente.

Quando torna nel suo rifugio si sente di nuovo al sicuro. Ha imparato a non pensare, a lasciare che il tempo trascorra e che le stagioni passino. Dopo un inverno, lo ha capito, viene la primavera, e poi l’estate. Forse un giorno deciderà di farsi trovare, o di mostrarsi. Intanto vive prudentemente nel suo rifugio.


                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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