Ho
visto una donna nera su un’auto nera, ed un uomo bianco su un’auto bianca, ma
la donna non era veramente nera, come del resto l’uomo non era veramente
bianco. Il nero ed il bianco sono convenzioni semantiche e culturali, mentre il
fatto che il sangue di entrambi sia dello stesso colore, molto vicino al rosso,
è solo una verità biologica. Il loro sangue non l’ho visto, ma so che è così. La
loro pelle invece l’ho vista, e non è come l’ho descritta all’inizio. Troppe confusioni
nascono da osservazioni tradotte in linguaggio non corretto e di comodo, e
troppa ignoranza fraintende e confonde i fatti oggettivi con sovrastrutture
inesistenti, vere e proprie ombre logiche.
Un
illusionista sa trasformare i colori, o quello che noi crediamo di vedere di un certo colore, e ne servirebbero tanti di illusionisti per correggere
quello che dalla retina alla sua elaborazione finale viene distorto. Dovrebbero
indirizzarci almeno verso un dubbio, ed eliminare così preconcetti e luoghi
comuni, ridarci la verginità di giudizio, riportarci ai bambini-spugna che
eravamo prima di inzupparci nell’acqua non sempre pulita.
Ho
visto poi tante altre cose, e molte non le ricordo nemmeno più, le ho perse per
sempre anche se io c’ero, e le ho vissute. Mi dicono di buttare le cose, che
molte non servono, anzi, riempiono la casa. Ma se io, ogni tanto, ritrovando un
filo, una cartolina, una scatola, uno scontrino, un regalo fatto o ricevuto, un
conto di un campeggio o un piccolo contenitore per aghi da cucito sagomato al
tornio la memoria mi riporta a ciò che ho scordato, perché dovrei farlo? E certo
che non devo vivere nel passato, è evidente, ma vengo dal passato e non vorrei
scordarlo. Oltretutto non avrei motivazioni per domani se non le trovassi anche
in quello che ho vissuto ieri.
Inoltre,
fatto essenziale, la mia vita con te intendo conservarla. So che non sei nelle
cose o nei luoghi, ora, ma se questi mi riportano a te, io li conservo, e posso
buttare tutto il resto se lo giudico vecchio ed inutile.
Quello
che ho visto tu me lo hai fatto vedere anche coi tuoi occhi, me lo hai tradotto
con la tua sensibilità ed il tuo amore, e di questo non te ne sarò mai grato a
sufficienza. Ciao, Viz
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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