La
sera è un momento particolare che riporta, anche inconsciamente, quanto è
avvenuto durante le ore della giornata. A me solitamente procura un senso di
conclusione, di cose realizzate e no, mi ricorda che ormai il tempo per agire è
finito e posso rimandare a domani il resto. È arrivato il momento della pace e
del riposo.
Non sempre è così, ovviamente, perché ci sono giornate lunghe, lunghissime, che non portano la pace sperata, solo stanchezza o dolore o sconfitta.
Non sempre è così, ovviamente, perché ci sono giornate lunghe, lunghissime, che non portano la pace sperata, solo stanchezza o dolore o sconfitta.
C’è
stato un periodo durante il quale mi svegliavo presto il mattino, pieno di
energia ed ottimismo, sorridevo più di ora e trasmettevo questa energia anche
attorno. E qualcuno me lo diceva. Dopo giornate vissute così la sera crollavo
letteralmente, e mi addormentavo ovunque mi capitasse: a casa di amici, a
conferenze, a teatro, in auto se non guidavo io… Dormivo tranquillo.
E
poi, la sera, si ha l’occasione di fare un bilancio, a volte limitato a poche
ore, altre allargato a tempi più lunghi, quasi ad una vita intera percepita
nella sua interezza e conclusione. Non può succedere tuttavia che noi siamo in grado,
mai, di capire il senso finale del nostro agire, o di vedere la nostra
conclusione in vita. Questo è un compito che lasciamo sempre agli altri, quelli
che verranno dopo, dopo la nostra ultima sera.
Ora
possiamo vedere la luce di chi ci ha lasciato, che non fu luce riflessa, e adesso
ne siamo consapevoli, a volte tardivamente, o solo in parte tardivamente. Saper
vedere lo splendore di chi ci ha amato, depurato dalle piccolezze, dalle
incomprensioni e dalle miserie umane, è una sofferenza ma anche una gioia.
Noi abbiamo fatto parte della loro vita, noi c’eravamo ed abbiamo vissuto speranze ed illusioni, noi ci sentiamo onorati del dono che ci hanno fatto ed è nostro compito, dovere, piacere, bisogno di trasmetterlo, in ogni modo, anche dimostrando così che abbiamo capito.
Noi abbiamo fatto parte della loro vita, noi c’eravamo ed abbiamo vissuto speranze ed illusioni, noi ci sentiamo onorati del dono che ci hanno fatto ed è nostro compito, dovere, piacere, bisogno di trasmetterlo, in ogni modo, anche dimostrando così che abbiamo capito.
Ecco,
così è la sera.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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