Premessa di carattere generale.
Non ho un’opinione anarchica della libertà. Anche
se sono spinto spesso da motivazioni che hanno al centro il mio mondo non credo
sia corretto ignorare il diritto (cioè la libertà) altrui. Quindi niente
anarchia, nel modo più assoluto, con buona pace di chi vi crede, anche in
quella più poetica alla De Andrè o più pragmatica, alla Don Gallo. Di loro ho
avuto e mantengo la massima stima, sono grandi, li ritengo esempi positivi e di
necessaria critica al sistema, stimolo alla riflessione ed al miglioramento, ma
da riconsiderare sempre al lume della ragione, del rispetto e dell’effettiva
possibilità di realizzare alcune utopie nel breve e medio periodo. La mia
libertà tien conto della pari libertà degli altri, e per realizzarla in modo
compiuto ha bisogno di una struttura sociale organizzata. La società attuale ha
mille difetti, innegabili, ma deve essere modificata per renderla più giusta,
non negata.
La mia libertà.
La mia libertà è iniziata quando ho incontrato
te. Tutta la mia vita precedente era stata vissuta in preparazione al tuo
incontro che mi ha liberato da quello che ero stato, ha valorizzato i risultati
raggiunti, ha messo un freno a idee limitate e sbagliate, ha portato ottimismo
ed ha finalmente dato un senso compiuto, una motivazione, un obiettivo importante
alla mia vita.
Prima credevo di essere libero, ma ero schiavo
di una ricerca continua e succube di istinti dipendenti dalla direzione del
vento. Dopo sono stato legato, apparentemente, ma mai più servitore, quindi
libero.
Ho avuto momenti nei quali ho perso questo tipo
di fiducia, e di questi ora mi vergogno, ma tu hai saputo capirli, accettarli,
e mi hai lasciato comunque libero.
Sia chiaro però che quando era il caso sapevi
farti rispettare. Non sei mai stata debole, neppure quando la vita ci ha messo
alla prova con mille difficoltà, e tantomeno nell’ultimo periodo, quando si
avvicinava la fine.
Hai messo ordine nel mio disordine e ancora
oggi vivo di rendita. Sei andata via senza volere ma sei rimasta ugualmente, a
darmi forza anche quando sono solo. La solitudine, poi, la cerco, e ne ho
bisogno. Fa parte della mia vita, ed ora ancora di più, perché mi permette di
continuare un dialogo che nel mondo dei vivi non è più possibile.
Non ho mai pensato però di farmi eremita. Io ho
bisogno degli altri, ed adesso ancor di più che non nel tempo vissuto con te a
fianco. Ora tu sei dentro di me, il mio modo di pensare è stato indirizzato, grazie
a te, nella direzione che desideravo, che sentivo mia, che condividevo ancor
prima di conoscerla.
Tu mi hai reso libero di essere me stesso, di
coltivare i miei interessi precedenti e di averne di nuovi, di dedicarmi a
tante cose e di realizzare sogni. Ora alcuni di questi
sogni si sono infranti di fronte al muro impenetrabile della morte, eppure
molti di loro li abbiamo realizzati, e rimangono nei risultati. Altri li
recupererò, altri ancora li adatterò a ciò che mi aspetta, ma sono più libero,
ora, di quanto lo fossi prima di conoscerti.
Anche durante l’ultimo periodo, nel quale il mio tempo era scandito prioritariamente dal bisogno, io ero libero, mi sentivo libero. Mi bastava mezz’ora di passeggiata fuori dall’ospedale per riuscire a pensare ad altro, perché sapevo che ti avrei ritrovata dopo poco. Non potevo dire di star bene, quello no, ma ero quello che volevo essere, esattamente quello, senza alcun rimpianto. Avrei però dovuto esserti più vicino, a modo tuo, non solo a modo mio, quello l'ho capito, adesso.
Anche durante l’ultimo periodo, nel quale il mio tempo era scandito prioritariamente dal bisogno, io ero libero, mi sentivo libero. Mi bastava mezz’ora di passeggiata fuori dall’ospedale per riuscire a pensare ad altro, perché sapevo che ti avrei ritrovata dopo poco. Non potevo dire di star bene, quello no, ma ero quello che volevo essere, esattamente quello, senza alcun rimpianto. Avrei però dovuto esserti più vicino, a modo tuo, non solo a modo mio, quello l'ho capito, adesso.
Ed ora sono meno libero, me ne rendo conto. Tu non
vivi più ed io assurdamente ho meno tempo libero per me, o non lo vedo, o non
mi sembra come vorrei. Ma non tornerei mai indietro, mai. Sono ciò che sono
grazie a te, non solo per merito mio. E andrò avanti, perché so che lo avresti voluto. È il
nostro destino, Viz.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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