Moto e quad sul sentieri di montagna,
animazioni e musica a tutto volume in spiaggia, sottofondo da allevamento di
polli nei supermercati allietato da televisori sparsi in qualche punto strategico
con la pubblicità di lampadine o pentole, vicini che amano ascoltare le loro
trasmissioni in modo che anche tutti gli altri le sentano, locali pubblici dove
il silenzio è un miraggio ed i clienti che si sentono in diritto di stare in
strada ad urlare sino alle ore piccole, zone cittadine prese in ostaggio da
manifestazioni autorizzate e per certi versi pure piacevoli ma che non
permettono neppure di pensare tanto l’inquinamento acustico entra in testa e
bambini che, si sa, sono bambini, quindi possono infastidire chi cerca solo un
po’ di pace e viene visto come un troglodita senza figli che non accetta la
sana gioia di vivere di tanti giovanissimi male educati dai genitori.
Sembra che il silenzio sia da combattere come
nocivo alla salute. Sembra sia antieconomico e porti a depressione e calo di
consumi. Sembra stia diventando sempre più difficile ottenerlo.
Io vedo che chi ne ha mezzi vive in luoghi dove
può stare in pace, se lo desidera, ha la possibilità di abitare in appartamenti
isolati anche acusticamente, mentre quando vuole può cercare la musica o l’allegra
confusione, ma solo quando ne ha bisogno, non imposta dagli altri o dall’ambiente.
Sarebbe una conquista sociale capire dove sta
il limite di separazione tra il sano divertimento e l’invasione metodica delle
orecchie altrui, in modo che nessuno si senta accusato di volere città morte e
senza offerte di socializzazione e chi desidera momenti di svago li possa
trovare senza esagerare, rispettando anche chi vuol solo tranquillità.
Io sogno una spiaggia tranquilla, non deserta
ma frequentata da persone che non disturbano, quindi niente stabilimenti
balneari, ma zone libere. Molti di questi luoghi che ho conosciuto in passato
ormai sono perduti. E ci abbiamo perduto tutti in questa lenta ma inesorabile
trasformazione. Sicuramente ne esistono ancora, e non escludo un giorno di
trovarne. Per ora mi basta ricordare quei posti dove ho trascorso molte belle
giornate con te.
È la mia prima estate senza di te, riflettevo
pochi giorni fa. Non mi ci sono ancora abituato alla tua assenza, perché ti
sento, ti avverto, ti parlo. Non credo neppure che mi abituerò mai, ed a volte
vorrei farti qualche regalo.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.