mercoledì 20 novembre 2024

Jacques Brel tra le rose e il rosmarino

Ci sono laghetti alpini che frequentammo mai abbastanza, e passi e rifugi. Ci sono in Italia e in altri Paesi luoghi nei quali lasciammo parte del nostro cuore, con una speranza sottintesa di ritornarci ancora. Ci sono stati festival ormai irripetibili che frequentammo, nei quali ci sembrava di essere a casa nostra e che quel tempo non sarebbe mai finito. Poi tantissime sale cinematografiche, ovunque ci capitava di passare e di avere una sera disponibile, come avvenne a Firenze o in Umbria. Dolci e piatti tipici particolari, ai quali siamo rimasti legati e che abbiamo condiviso come nostro patrimonio comune, senza mai scordare i vini, o le birre. L’insieme della memoria è complesso da gestire, a volte sembra di non ricordare più nulla ma, aprendo una finestrella, ritornano episodi e persone, come se fossero ancora qui con noi, adesso. E in questo modo torni pure tu, con i borghesi di Jacques Brel, con le tante rose rosse o di altri colori, e col profumatissimo rosmarino, l’immancabile rosmarino con le patate fritte. Ciao, Viz.

                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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