lunedì 25 novembre 2024

Gelo

Pochi giorni fa raccontavo di come, quando da ragazzino e adolescente vivevo a Porotto, i vetri della stanza dove dormivo in inverno si riempivano di cristalli di ghiaccio creati dal vapore che gelava appena toccava il vetro. In quegli anni ricordo i piccoli fossi ai lati delle strade che diventavano specchi solidi, e gli alberi resi sculture bianche e gelide.

Ai tempi di Riva del Garda, dove ci conoscemmo e iniziammo la nostra vita assieme, l'appartamento che avevamo in affitto era riscaldato pochissimo da una stufa in cucina che, quando tenevamo aperta la porta, riscaldava anche la camera da letto. Per il bagno dovevamo utilizzare un termosifone elettrico. E quando lavoravo seduto a tavola, in cucina, ad un metro di altezza la temperatura era ragionevole ma sotto quel livello, visto che stavamo su una cantina aperta ai venti senza porte o finestre, il pavimento era gelido e dovevo indossare i doposcì per non congelarmi.

Nei giorni difficili che viviamo oggi non voglio sprecare denaro buttandolo nel camino della caldaia, quindi in casa mi copro molto e, quando sono solo, tengo a lungo il riscaldamento spento. Se ricordi anni fa avevamo la casa caldissima in inverno, ma quel tempo è finito.

Sai comunque la verità qual è? Che il vero gelo è quello nel cuore; al gelo che si misura col termometro si può porre qualche rimedio ma all’altro molto meno. Ciao, Viz.

                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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