Nell’imperfezione somma, nell’incapacità insistente di seguire il giusto anche quando nessuno mi vede o mi osserva, esiste una forma di compensazione che di volta in volta mi si offre, spesso inaspettata, per riequilibrare la bilancia. E queste opportunità del destino non posso ignorarle, sono essenziali, mi permettono poi di ritrovarmi, alla sera, con meno sensi di colpa. Non dovrei accettare alcune mie debolezze, ma ci casco e fingo di non farlo. Magari qualcuno mi perdona e mi capisce, sapendolo. Altri magari hanno pronta la certificazione di condanna. Anch’io sono così con gli altri, poco incline al perdono e a dimenticare, sostanzialmente permaloso anche se mi pesa ammetterlo. Quindi, da quel chimico che non sono, tento reazioni che a volte non riescono. Mi manca il catalizzatore, quello serio e importante, quello che fa riuscire perfetto il pane come il lievito, che controlla la cottura ottimale di un piatto con l’attenzione e la precisione del miniatore. Dovrei cambiare, me lo dico da quando ero giovanissimo, dovrei cercare altre vie, dovrei… Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.