Ho avuto momenti che non avrei mai voluto vivere. Ho pensato a lungo che mi sarebbe piaciuto andarmene prima di te o, meglio, assieme a te. Questo non è avvenuto. Sono sopravvissuto alla tua partenza, forse non ti ho amata abbastanza da trovare impossibile rimanere, e sono rimasto. In parte mi hai lasciato una responsabilità da rispettare ma anche quell’impegno da mantenere non dipende strettamente da me, è legato alla fortuna, che qualcuno in quest’accezione chiama destino. Quando tu stavi male neppure io mi sentivo bene, ma mi sembrava che la resistenza contro la malattia servisse a darmi un motivo, uno scopo. A volte scordavo la verità e vivevo in un mondo di negazione parallelo. Mi comportavo come se non fosse così che stava andando, fingendo forse, o semplicemente per un’autodifesa. Dopo anni da quei giorni terribili nei quali alcuni mi furono più vicini di altri, ricordo che dopo iniziai a sperimentare un vuoto che non sospettavo potesse esistere, inizio a poterne raccontare in modo più distaccato solo ora. Ed ora, anche se già allora lo avevo capito, mi rendo conto che in mio aiuto immediatamente dopo è arrivata la burocrazia. Le pratiche necessarie, gli appuntamenti in posta, in banca, in comune e con le varie agenzie statali e regionali mi hanno distratto. In quei giorni pre-pandemia inoltre era più facile avere i contatti di persona senza eccessivi obblighi in rete, quindi potevo parlare guardando qualcuno e scambiando anche solo poche frasi di circostanza. È stato difficile ma mi ha distratto dalla tua partenza. Ho dovuto organizzare, decidere, dichiarare, firmare, rimandare, accettare, cambiare. Da allora conservo alcune cartelle di pratiche, vederle ora mi fa male ma in quei giorni mi permettevano di programmare le ore per il giorno stesso e per i giorni che sarebbero venuti. Allora è cambiata quasi ogni cosa e pure le mie priorità sono cambiate. Alcuni fatti recenti ancora risentono di quella mancanza di punto fisso e di confronto che rappresentavi per me ma la burocrazia, allora, mi permise di non capire sino in fondo quello che stavo vivendo. Ciao, Viz. Questo lo sapevi, in parte lo avevi previsto, e so che pure tu preferivi andartene prima di me, anche per motivi pragmatici, e hai vinto tu.
Silvano C.©
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