Gli uccelli migratori vanno a cercare la stagione adatta alla loro sopravvivenza, lo fanno da millenni, loro vanno e poi tornano, lo insegnano ai nuovi nati che lo trasmetteranno poi ai loro figli. Vanno dove li spinge la loro natura.
Le ombre in pieno sole si nascondono, non hanno i mezzi per mostrarsi sempre, forse sono un po' vigliacche in questo, non saprei giudicare. Il fatto che osservo, e che tutti possono verificare, è che tornano pure loro, quando scende la sera o le luci perdono in parte il loro potere. Alcune ombre mi spaventano, altre le aspetto, altre le ho semplicemente create e non esistono se non nella mia fantasia.
Tutti quelli sempre sopraffatti dagli impegni, ai quali non basta un giorno di 24 ore, li vedo correre per raggiungere la meta che sembra prenderli in giro spostandosi inesorabilmente più lontano. Per alcuni anni sono stato tra loro. Era un tempo diverso. Pensavo di avere il potere nelle mie mani, e pensandolo un po' l'ho avuto. Adesso mi chiedo dove andavo, adesso che sono sempre qua.
Dove vanno a cercare altro chi si muove su enormi navi da crociera, su ogni mezzo diretto altrove, anche sulle ali della fantasia? In questo caso la meta è nota, a volte è scritta su un biglietto o sui social, ma la domanda giusta sarebbe un’altra in questo caso: hanno trovato quello che cercavano?
E poi ci sono loro, che non sappiamo dove siano andati (ognuno la pensa diversamente) e che spesso pensiamo. Ci mancano e noi restiamo con questa e altre domande senza alcuna risposta. Abbiamo qualche idea ma nessuna prova. Ed ogni giorno che passa aumentano solo le domande perché ogni nuova risposta genera troppe nuove domande. Arrivederci, Viz, non ti faccio nuove domande.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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