C’è tutto un mondo ancora da esplorare e che non si fa in tempo neppure a intuire che è già mutato. E l’osservazione poi determina cambiamenti, non lascia mai tutto come prima. Anche la conoscenza è un pericolo micidiale perché tende ad impossessarsi di ciò che descrive, definisce, dipinge o fotografa. Solo l’ignoranza pacifica ed inoffensiva, che accetta senza chiedere, che non offre soluzioni ma si adatta all’esistente e semplicemente passa come l’aria leggera sul prato può dirsi giusta. Ed io cosa faccio? Cerco di capire, di definire quello che è stato, di incasellare ricordi e di non smarrire quello che non ho più. Sono un perdente ancora prima di iniziare a giocare, entro nel gioco sbagliato, le regole cambiano mentre gioco e gli altri pensano di aver vinto al posto mio, come se potessero. Se resto tra i miei confini e trovo conferme dalle mie idee sembra tutto a posto. Se esco da me, se esco fuori, la vastità diventa incontrollabile e solo la mia illusione mi fa credere di dominarne almeno la parte più vicina. Dentro di me ci sto stretto, fuori mi perdo e non ho alcun punto di riferimento se non provvisorio, discutibile e aleatorio. Per oggi è tutto qui. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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