Ma perché? Perché? Lei è viva, la senti al telefono, senti la sua voce, la senti ancora, ieri lo hai fatto, lo farai ancora, perché?
Lo so, è sbagliato, tutto è sbagliato, prendila come vuoi, come è giusto, come sai.
Non c’è alcun motivo nell’anticipare gli eventi, nessun obbligo, assolutamente nulla.
Hai ragione anche su questo.
E allora perché?
Perché lei sorrise quando le dissi che non l’amavo e che potevamo essere solo amici, mi fece capire che non sapevo distinguere i contorni delle cose ben prima di conoscerti, perché non dava già allora importanza a cose stupide come tenere in ordine la casa mentre è la vita che disordina con puntiglio ogni cosa noi tentiamo di classificare.
E allora?
Allora mi parlò dell’amicizia, alla quale non credevo, della quale dubitavo.
Ma lei è viva.
Certo che lo è, lei è viva, lo era, lo è e lo sarà. Tu del resto sei viva, pure a me non piace parlare con le lapidi, non è quello che mi interessa.
Questo lo so.
So che lo sai, e sai anche che un gatto, o una gatta, aspetta che io passi. Non si fida di me come non si fida di nessun umano, non si fida ma aspetta quello che gli (le) porto ogni giorno, e decisamente dimostra di gradire. E so che ti fa compagnia, questo mi basta, e lei, lo so, non è morta. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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