venerdì 13 gennaio 2023

Un “funerale” tossico

Dopo una cena a casa nostra uscimmo per fare due passi. Eravamo in un piccolo gruppo. Lei aveva una Volvo Station wagon grigio scuro, bassa e lunga. A me venne una delle mie solite e stupide idee e per realizzarla convinsi tutti, che si prestarono divertiti al gioco. Non ricordo con esattezza che ore fossero, probabilmente erano passate le 11 di sera, e nel centro di Rovereto attorno alla metà degli anni ottanta il traffico era quasi inesistente. Le chiesi di mettersi molto di lato, sulla strada, e di procedere a velocità minima. Tutti noi a formare due file dietro l’auto per simulare un corteo funebre e mesto, con le teste basse. Qualcuno passò, pochi a dire il vero, e probabilmente non capì cosa stavamo facendo, o forse sì, prendendoci per idioti. Probabilmente avremmo potuto proseguire più a lungo con quella macabra messinscena ma quella Volvo micidiale era un diesel e camminarci lentamente dietro si rivelò prestissimo quasi impossibile perché i fumi di scarico ci stavano intossicando e dovemmo smettere. Se possibile fu un “funerale” divertente, l’unico della nostra vita. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.© 
                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

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