Dentro non è fuori e fuori non è dentro, ma la vita non è topologia

Porte e finestre utilizzate solo per separare dal mondo di fuori, che deve restare fuori. Una difesa che non sembra neppure la difesa come si può interpretare, e comunque non impermeabile, non a tutti. Essere con e distante da. Nel dubbio di aprire troppo nascondersi, e poi stupirsi quando qualcuno si ricorda di noi. A cosa serve non aprire se poi gli echi esterni entrano comunque, se il rumore supera le barriere, se non solo il caldo e il freddo ma anche il dolore non si ferma davanti ad un semplice infisso? Futilità di scelte che il destino è pronto a modificare nelle loro conseguenze cambiando le regole del gioco ripetutamente tanto da far dubitare di avere libertà vera. Non sapendo come finisce un romanzo tutte le possibilità restano possibili ma se si vanno a leggere le ultime pagine allora tutto diventa chiaro e concluso. E nella vita è esattamente così. Chi ci leggerà dopo la nostra morte saprà come è finita, noi ancora non ne abbiamo la possibilità e il fatto di tenere il mondo fuori dalla porta probabilmente non influisce se non negativamente sul nostro umore. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.© 
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