Sono reale, non immaginario. Sono reale o almeno lo credo ma sono anche il frutto dell’invenzione di qualcuno che mi ha pensato e mi muove a distanza secondo sua fantasia o facendomi vivere come ogni personaggio prende la mano al suo autore e diventa in qualche modo autonomo. Nel gioco di specchi non è assolutamente provato che la creazione fantastica sia unidirezionale e che il personaggio sia meno vero di chi lo immaginato. Non so chi sia il mio autore e non cerco di evitare il tema se vi sia o no un Creatore perché mi fermo alla similitudine con le opere letterarie, non so andare oltre.
Con un anno nuovo iniziato da pochi giorni, nemmeno due settimane, e leggendo libri che mi scaraventano per un breve momento altrove non credo sia del tutto irrazionale questo pensiero, non più almeno di quanto affermava Umberto Eco quando scriveva che chi legge vive migliaia di anni all’indietro ed è presente ad avvenimenti accaduti quando ancora non era nato.
Poi probabilmente il fatto che io tenda a passare dalla lettura al sonno e che continui a volte per conto mio a seguire le vicende descritte sulle pagine cartacee nel sogno aiuta a confondere le cose, e districarsi dai sogni quando si sogna è veramente difficile, si rimane rallentati nei movimenti, sempre vicini alla meta senza raggiungerla mai.
Quindi credo di essere reale a condizione di non essere in un sogno e di non essere descritto da qualche parte. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è
nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.