Prima le vedemmo da sotto poi salimmo quella grande scalinata e arrivammo sopra, al cospetto dei grandi templi. Fu una vita fa, letteralmente. Fu un’epoca nella quale sapemmo affrontare viaggi sfiancanti e irripetibili. Nulla di epico in fondo nell’arrivare nell’Epiro, milioni lo fanno ogni anno, come del resto visitare le meteore non cadute dal cielo. Cosa conservo di allora? Tutto quello che è possibile nella memoria e ancora una bottiglia di Metaxa. Perché berla? Nel labirinto non ci perdemmo ma su quella pista venni ripreso da un custode: non si deve salire sulle rovine, cosa succederebbe se tutti lo facessero? Piccole e grandi trasgressioni, Sole fortissimo che sconsiglierebbe di salire inutilmente sul Licabetto, un hotel economico di nome e di fatto ma pur sempre signorile rispetto al campeggio, una gomma chiamata elastica, una rosa dal lungo gambo che divenne cortissimo e il nostro primo ombrellone da spiaggia. Ed ora ci ripenso e non ho alcuna voglia di ritrovare quelle foto, che so dove sono. È tutto molto semplice e maledettamente complicato, Viz.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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