A volte penso a luoghi dove mi piacerebbe tornare e che quasi certamente non vedrò più. Mi muovo sempre meno e viaggio ogni giorno di più con la fantasia, magari dove sono appena state persone che mi raccontano particolari su quanto hanno visto, fatto, mangiato o scoperto.
Le soluzioni alternative non sono molte, e consistono nel rivedere vecchi album o raccolte di foto, nel muovermi a breve distanza da dove vivo, nel sognare o immaginare e, non ultimo, nel tenere aperta la possibilità di qualche viaggio ora non previsto.
Non tornerei più in quel campeggio sul Gargano apparentemente bellissimo, poco frequentato e con una spiaggia favolosa a due passi. Ci chiedemmo come mai nessuno ci si fermava, visto che il luogo era ideale. Lo capimmo appena scese la sera e calarono su di noi a ondate successive zanzare a stormi compatti. Ci dovemmo barricare e il mattino successivo partire alle prime luci. Per anni la direzione del campeggio ci scrisse per le feste di Natale facendoci gli auguri ed invitandoci per l’estate successiva. Vedo ora che quel campeggio è ancora attivo, e non ne faccio il nome, perché mi spiace per loro. Per molto tempo fu un nostro argomento di conversazione ricorrente parlando di vacanze, e poi anche quello lentamente venne superato dalla vita.
Ora, con te, forse mi andrebbe anche una gita dove vendono pentole, sarebbe una cosa diversa e avremmo l’occasione di fare qualche battuta. Ti ho già detto che mi manchi, vero? Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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