Ad ogni occasione la giusta parola. Estensivamente questo
potrebbe giustificare anche l’uomo ladro, quindi probabilmente esistono dei
limiti alle parole che volano, è vero, ma possono ferire in modo pesante, solido.
Le sole parole basterebbero a qualificare, se ben analizzate e per un periodo
ragionevole, ogni persona. Ma poi restano le azioni, e quelle dove si mettono?
L’enorme confusione generata dagli abusi verbali che tolgono
significato a termini che prima lo avevano, o lo modificano, dovrebbe rendere prudente
chi conosce prudenza.
Se in una notte qualcuno schiamazza e non sente ragione malgrado
le proteste che arrivano può bastare un “Maremma maiala” urlato in modo molto
nitido a indurre il silenzio. Parole perfette per lo scopo al momento giusto.
Molte le conservo gelosamente, le ho sentite e ancora le sento
pronunciate da chi non c’è più tra noi visibile, ma l’invisibile è ovunque e ci
governa, ci guida, ci spiega e ci piega.
Leggo ed ho letto a lungo, non solo in questi mesi, di vittime e
carnefici. Confesso, che pur non avendo mai ucciso nessuno né essere
evidentemente stato ucciso, ho ricoperto entrambi i ruoli. E nessuno mi è
piaciuto.
Una cosa posso affermare senza timore di sbagliare. Le definizioni,
gli aggettivi, le considerazioni anche più ingenue ed innocenti potrebbero
risultare offensive o ingiuste a qualcuno. Improvvisamente, dopo una vita normale, ho scoperto che normale era sbagliato.
Forse un solo metro può misurare il livello di correttezza delle
parole: l’amore. Non la fede, non la giustizia, non la riflessione né la
laicità rispettosa, solo l’amore sa pronunciare la parola morte e non venirne
demolito. L’amore, in effetti, malgrado noi stessi e la nostra consapevolezza,
supera la morte. Ciao Viz.
Silvano C.©
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problema se si cita la fonte, grazie)