Non aver pietà per altro che non sia persona. Tu meriti pietà,
io merito pietà, ma lo stesso non vale per un sentimento, per un legame, per un
ricordo. La pietà non deve andare alle cose, solo alle persone o a chi vive. Anche
un gatto merita la tua pietà, non certo un libro al quale sei affezionato. Quindi
non avere pietà davanti a qualcosa che ti riempie inutilmente la casa, non
esitare a trovare una soluzione per disfartene nel modo migliore. Se lo farai
dimostrerai comprensione per chi verrà dopo di te, lo solleverai da un dolore legato
ad una scelta. Mantieni per te il dolore, conservalo quanto vuoi, ma non
lasciarlo ad altri che non ne saranno comunque del tutto esenti. Pensa a quanto
di costa separare una cartolina ricevuta da un’altra, a come ti riesce
impossibile abbandonare un regalo che ho ricevuto nei miei ultimi giorni in
vita e che non ho mai potuto guardare, sfogliare, indossare, godere. Pensi che
torni a chiederti di un paio di guanti, di un piccolo gioiello, di un pacchetto
mai aperto? So che aspetti, che mi aspetti, ma fa che questo non ricada su
altri e assumiti la responsabilità della scelta. Non aver pietà delle tue
debolezze, che non sono tutto. Ti ripeto che sei tu a meritare pietà, per mille
motivi anche se rimani certamente responsabile e in parte colpevole. Le cose
non verranno con te, ricordi Verga? Prima o poi ci rivedremo, forse, e litigheremo
come un tempo. Questo ti manca, lo so.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non
c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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