lunedì 28 marzo 2022

La stranezza di aspirare alla normalità

So che in alcuni campi non esiste alcun modello di normalità, che ognuno è diverso almeno un po' e che si arriva a un vero e proprio arbitrio d’intolleranza se si sostiene che esiste una sola forma assoluta e universalmente accettata, omologata, stabilita a priori e indiscutibile per quello che si definisce volgarmente normale. So che la normalizzazione è quasi sinonimo di repressione. So anche però che ad esempio un chirurgo parte da studi e trattati anatomici che standardizzano il nostro organismo, che alcune differenze rispetto a questa normalità sono patologiche e vanno curate. Quindi, trattando con le dovute cautele il concetto, io aspiro alla normalità. E la mia personale normalità comprende un ambiente favorevole, tranquillo, rilassante e stimolante allo stesso tempo. Non vorrei rincretinire oltre quanto già mi capita e dimenticare l’ovvio, ma mi piacerebbe veramente essere, per una volta, normale. Normale come integrato, accettato, cercato e generoso, disponibile il giusto, tranquillo senza volontà di primeggiare né di sparire. Vorrei la normalità di giorni futuri con la tua presenza, quella mi piacerebbe, mentre posso al massimo dirti arrivederci. Ciao Viz.

                                                                                                             Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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