sabato 26 marzo 2022

Autopsie

Un docente del corso di medicina dell’ateneo ferrarese, durante un’autopsia alla quale assistevano diversi studenti, iniziò la lezione con l’osservazione: “Ha fatto bene a morire, ha una conformazione anatomica notevole, guardate le masse muscolari”. A quella lezione io non ero presente, assistetti solo a due autopsie perché nel mio caso non erano obbligatorie non studiando medicina. Mi rimase impresso l’odore del corpo umano sezionato, simile a quello che sentivo quando mia nonna, sul tavolo della cucina, preparava polli o conigli per il nostro pranzo. Il nostro corpo è come quello degli animali nostri compagni di vita o destinati ad essere nostro cibo. Gli organi interni, se esposti, producono lo stesso odore. Anche la morte ha un suo odore al quale solo qualcuno per il suo lavoro si abitua, non tutti. Io non sono riuscito a mangiare polli e conigli a lungo dopo le autopsie, il mio stomaco rifiutava di accettarlo.

Così avevo iniziato, ma adesso non mi piace più. Pensavo di arrivare alle dissezioni, alle indagini approfondite su non so che cosa. Sono alla costante ricerca senza neppure sapere cosa cercare. Anche alcuni premi Nobel dicono di essere arrivati per caso alle scoperte che li hanno resi famosi, quindi come potrei essere diverso ed eccezionale solo io?

Un’indagine post mortem serve a poco per chi è ormai morto, serve a tutti gli altri però. È in fondo un gesto involontario di generosità. Mi fermo qui, andare oltre mi sembra inutile e senza senso. A presto Viz.

                                                                                                             Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana