Coltivare a piacere

Con le giornate primaverili viene naturale a molti seminare, innaffiare, piantare, curare e coltivare piante e fiori. Magari solo per il piacere di veder crescere oppure per l’utilità, avendo un piccolo appezzamento di terreno, di produrre frutta e verdura. Qualcuno coltiva altro però, a partire dai rapporti con le persone sino agli interessi personali diversi.

A volte io coltivo invidie, e le annaffio ogni giorno sperando che possano appassire. Poi però, se si seccano, rinascono. Sono perenni e infestanti come la gramigna.

Coltivo manie inconfessabili, che tengo nascoste come chi fa crescere per uso personale la canapa indiana.

Faccio crescere anche insofferenze di ogni genere, erbacee, a cespuglio o arboree. Le più piccole sono quelle che posso raccontare e sorriderci, magari trasformandole in aneddoti quindi quasi superate. Poi ce ne sono altre in grado di infastidirmi, una di queste è sentire qualcuno che parla a voce alta dietro di me mentre cammino per strada. Mi sento distratto dai miei pensieri e succede che mi fermi e faccia passare avanti chi prima stava dietro. Alcuni anni fa avevo preso l’abitudine di passeggiare ascoltando audiolibri, e in questo modo ho diversamente letto alcuni capolavori della letteratura. Quando però la voce che mi arrivava dal lettore era superata dal frastuono di una moto o di un ciclomotore non potevo far nulla se non aspettare che il rumore finisse. Anche quando andavo al cinema avevo le mie insofferenze, in particolare per i consumatori di patatine o simili in sacchetti scrocchianti. Ma nelle sale era ancora possibile spostarsi, prima che arrivassero i posti numerati come a teatro. Ed infatti ho quasi smesso di andare al cinema, anche se il motivo principale è decisamente diverso e magari ne parlerò in altre occasioni. Col passare degli anni sono diventato un vero pollice verde con le insofferenze.

Forse potrei fare altro, o dovrei, ma se cambiassi come riuscirei a spiegare la mia perfezione? A presto Viz.

                                                                                                             Silvano C.©   

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