L’erba verde

Poche cose possono rovinare la giornata come l’invidia che solitamente parte da considerazioni parziali. Ad esempio si può invidiare chi è ricchissimo ma solo e quasi sull'orlo del suicidio. Oppure chi trova finalmente un lavoro stabile ma da sempre ha una salute precaria. L'invidia dovrei cancellarla se avessi onestà di pensiero ma ci casco quasi continuamente. L’irrazionale non posso eliminarlo con la semplice volontà o con altri mezzi quindi devo accontentarmi di spingerlo in un angolo ma non illudermi di metterlo fuori gioco. Forse la ricchezza massima possibile è essere in vita. Essere belli, ricchi, sani, giovani, fortunati ma morti non giova. Resta la fama dopo la morte, quella sì, ma non so se l'invidio. La fama, o meglio il semplice ricordo, io non la desidero per me. Cosa me ne farei adesso? L’unica cosa in mio potere è non dimenticare e mantenere vive le cose e le persone, quello posso tentare di farlo. Confesso che provo ad accumulare nell’attesa del diluvio prossimo venturo con mezzi più o meno efficaci. Lo eredito dai miei, dal loro modo di affrontare la vita. Hanno fatto tanto di giusto e tanto anche di sbagliato, ma neno. Ora posso dire che avrebbero dovuto concedersi qualche lusso in più, se lo sarebbero meritato. In ogni caso Viz, comunque agisca, non sono mai certo di aver scelto la via giusta. Temo sempre che quello che vedo fare agli altri sia meglio di quanto riesco a concludere io. E comunque non terminerò completamente e compiutamente nulla, questo è assodato. Vieni a trovarmi, appena puoi…

                                                                                                             Silvano C.©    
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