Non amo perdere, mai. Odio smarrire le cose importanti e persino le piccole monetine. Se vedo un centesimo che altri disprezzano e non tengono in conto io lo raccolgo, sempre. Trovo odioso disprezzare il denaro. Ma odio massimamente perdere quando sono in gioco valori quasi essenziali e persone alle quali tengo. E ho perduto, certo che ho perduto, ma non mi piace neppure dirlo. Mi ritengo allora, con un gioco di parole pietoso, un vincente parziale, un diversamente vincente. Consolazione da sconfitti quindi quaresimale, molto magra.
In parte come nella favola della volpe e l’uva. Trovo giustificazioni agli insuccessi e alle sconfitte, scelgo di accontentarmi, quando mi riesce, evitando di vedere solo negli altri il bello, il migliore e il più giusto. Alla fine so che nessuno vince mai tutto, assolutamente nessuno. E la Signora, che tu conosci molto bene, non sempre ha l’ultima parola, neppure lei. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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