sabato 14 agosto 2021

Ai due capi del filo

Ai due capi del filo stanno due apparati elementari che spediscono e ricevono impulsi elettrici che significano parole, idee, modi di pensare e di essere.

È un dialogo a distanza tra posizioni lontane che potrebbero cercare una mediazione ma che intanto rimarcano le loro diversità

Il neuroesperto della cognizione comportamentale sostiene che solo l’oblio aiuta la sanità mentale e forse la stessa felicità, che la nostra memoria è programmata geneticamente per dimenticare selettivamente.

L’interlocutore, all’altro capo del filo, gli risponde che se fosse vero potremmo riciclare come carta straccia tutti i libri di storia e arte, tutte le biografie, e cancellare le stesse basi scientifiche sulle quali si fonda la teoria della dimenticanza.

L’esperto fa presente che naturalmente tutti noi rimuoviamo volti, nomi ed episodi, e che la nostra vita prosegue comunque, e sicuramente meglio e più leggera, leggera come una piuma, senza la zavorra del passato se diventa ingombrante e castrante.

L’atro spiega che sappiamo poco del funzionamento del nostro cervello, che la vita per mantenersi e andare avanti deve creare monumenti e ambienti, relazioni e storie, dare valore alle esperienze e alle persone che ci hanno dato il loro amore.

Il dialogo prosegue da un tempo imprecisato, Viz. Ognuno porta argomenti nuovi, ogni giorno che viene. Nessuno cede di un solo millimetro, ma il dubbio inizia intanto ad insinuarsi subdolamente. Il dubbio, una delle poche certezze che abbiamo.

                                                                         Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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