Nel mare racchiuso da blocchi subcontinentali e con accessi resi ardui da correnti infide, secche e fondali con rocce quasi affioranti e sempre minacciati da violenti e improvvisi tifoni siamo approdati su una spiaggia, in un giorno estivo australe quasi autunnale. Non cercavamo altro. Non cercavamo neppure quello, eravamo semplicemente in balia delle onde della memoria spinte dai tempi cronologici e atmosferici.
Cosa ho trovato e visto ognuno lo può scoprire con maggior soddisfazione indagando dentro di sé. L’essenza della scoperta alla fine di un viaggio è solo questa, la sorpresa e la conferma ricombinate come in nuove ricette che partono dagli stessi ingredienti e dalle medesime materie prime. Nulla di assolutamente nuovo, nulla di pienamente sovrapponibile a ciò che già si possiede.
Ritrovando tra le nostre cose una vecchia ricevuta datata 03/08/2004 del camping Steinplatte in Tirolo realizzo che esattamente diciassette anni fa arrivammo, la sera, in quel campeggio a nord-est di Innsbruck, a sud-est di Monaco di Baviera e a sud-ovest di Linz, in quella terra tra Austria e Germania dove i confini sono da sempre quasi inavvertibili. Amo i luoghi che hanno confini quasi inutili e ignorati, simili più a linee di demarcazione amministrativa tra comuni vicini che a barriere tra stati. Se poi le lingue usate sono diverse, e ognuno capisce quella degli altri, e le parla, la situazione è perfetta. In questo senso quel luogo non è perfetto, ma nessuno e nulla è perfetto, in fondo, quindi va bene così.
Tre sole cose, tanto per fissare pochi punti. Una via di Innsbruck, il Deutsches Museum di Monaco e la Linzer Torte.
Ora però ritorniamo sulla spiaggia dove siamo arrivati ieri prima di ripartire nuovamente senza fermarci e senza mai trovare quello che veramente cerchiamo. È così, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.