Premessa 1 - Le case farmaceutiche non fanno beneficenza, ma utili per i loro azionisti. È un dato innegabile. Inoltre non sempre hanno comportamenti trasparenti nella loro azione, muovono capitali enormi, influenzano scelte governative, sono, insomma, veri centri di potere, ovviamente anche in Italia.
Premessa 2 – Chi si vaccina
va incontro a rischi oggettivi, che la letteratura scientifica seria non nega,
anche se per alcuni minimizza. Inoltre, nelle modalità di preparazione dei
vaccini stessi, si riscontrano leggerezze, omissioni di controllo, colpe più o
meno gravi, e anche errori dovuti a ricerca insufficiente e metodologia errata.
In altre parole, a volte, un bambino vaccinato in tenerissima età subirà
patologie gravissime per tutto il resto della vita.
Le premesse sono innegabili,
ma non giustificano nel modo più assoluto i negazionisti del vaccino,
che erroneamente si autodefiniscono obiettori di coscienza dei vaccini.
Il primo e vero obiettore,
nella nostra storia recente, è colui che, per non andare in guerra affronta il
plotone di esecuzione, e paga con la vita la sua scelta.
In seguito, in tempo di
pace, l’obiettore paga con anni di carcere. Solo più tardi può scegliere, al
posto del servizio militare, di svolgere un equivalente, se non maggiore,
periodo di servizio civile, a beneficio dell’intera comunità, senza l’obbligo di toccare un’arma.
Poi sono venuti gli
obiettori contro la legge 194, che per ora esulano dal tema, ma che sicuramente
non pagano assolutamente nulla in termini sociali, economici o di carriera per
la loro scelta definita erroneamente anche in questo caso: obiezione.
Il caso che mi interessa è
quello di coloro che vogliono sottrarre i loro figli all’obbligo di sottoporsi
alla vaccinazione per evitare loro le possibili conseguenze (effetti
collaterali indesiderati) dei quali ho parlato già nella premessa 2. Molte
associazioni agguerrite hanno ottenuto poco a poco questo “diritto”, sfruttando anche la situazione oggettiva
che molte malattie infettive curate con la vaccinazione sono talmente regredite da
essere praticamente scomparse, sino a pochi anni fa, dal nostro Paese.
Ed ecco l'aspetto cruciale
che evidenzia l’approccio egoistico, dal mio punto di vista, di questi genitori
tanto attenti ai loro figli.
Seguitemi nel ragionamento.
La malattia è praticamente scomparsa, grazie alla vaccinazione massiccia e
capillare messa in atto negli anni passati (con grosse spese per il nostro Sistema
Sanitario Nazionale). Esiste ora un ombrello protettivo su tutta la popolazione che
i vaccinati, non portatori dell’infezione, estendono a coloro che non vogliono
o non si possono vaccinare. Ci si chiede come mai vaccinarsi, visto che non ci
si ammala più, considerando che comunque rischi del vaccino restano.
Si smette di vaccinarsi, ed ora siamo in questa fase. La vaccinazione è vista come il male assoluto, e gli imbonitori di piazza (o di rete) hanno gioco facile nel convincere gli egoisti del nimby sanitario.
Si smette di vaccinarsi, ed ora siamo in questa fase. La vaccinazione è vista come il male assoluto, e gli imbonitori di piazza (o di rete) hanno gioco facile nel convincere gli egoisti del nimby sanitario.
Qui sorge il problema. Poco a poco
l’ombrello protettivo mostrerà qualche falla (basta aspettare che la natura faccia
il suo corso). Le falle verranno anticipate ed allargate dai flussi migratori che
fanno arrivare in Italia gruppi sempre più numerosi di persone
potenzialmente portatori di patologie che, da noi, erano quasi scomparse. Situazione aggravata dal fatto che la clandestinità impedisce una seria
profilassi che coinvolga questi nostri nuovi conterranei.
Altro aspetto che evidenzia ancor di più la base egoistica e poco sociale di un rifiuto in questo campo consiste nel fatto che chi potrebbe vaccinarsi e non lo fa espone a rischi maggiori anche chi, per motivi diversi, non può vaccinarsi.
Altro aspetto che evidenzia ancor di più la base egoistica e poco sociale di un rifiuto in questo campo consiste nel fatto che chi potrebbe vaccinarsi e non lo fa espone a rischi maggiori anche chi, per motivi diversi, non può vaccinarsi.
Previsione facile e
drammatica. Tra un certo numero di anni, non troppi credo, molte patologie
ritorneranno, prima con focolai ristretti, e poi allargandosi sempre di più,
perché i nuovi nati non avranno sviluppato le difese contro di queste, e
quindi, quelle stesse tipologie di persone che oggi rifiutano per i figli il
vaccino, domani lo pretenderanno come un diritto inviolabile per la salute dei
loro figli.
Tutto questo però non sarà più un
mio problema, ormai. Io ho già fatto le mie scelte al momento giusto per mio
figlio; sono adulto e vaccinato, come lui. (E mi sono pure laureato in
biologia, alcuni anni fa).
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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