giovedì 16 maggio 2013

Una prostituta

Provo ammirazione per le prostitute, e rispetto.
Parte dell’affresco del “cubiculum” della Casa del Centenario, Pompei. Foto di W. Rieger
Sento rabbia quando so che sono trattate come schiave dalla malavita organizzata che le costringe ad una vita disumana, sotto ricatto, e che le uccide se tentano di ribellarsi.
Io vorrei un mondo dove la prostituzione sia finalmente superata, a tutti i livelli, ma questi sono solo sogni personali, e non posso modificare la realtà o eliminare la mitologia stessa di un mestiere di origini antiche, nobili e squallide allo stesso tempo.
Da giovane sono andato pure io, una sola volta sola, a cercare una prostituta. Mi pesava non avere nessuna esperienza nel campo, e, come tante cose che ho fatto in vita mia, l’ho programmata scientificamente, con i miei pochi mezzi ovviamente, ma ho realizzato questo incontro, lontano dai miei luoghi abituali, per evitare di essere visto da amici o conoscenti e finire in una barzelletta nei tipici racconti da bar.
Dopo tanti anni la barzelletta mi interessa molto meno, ho perso quel tipo di piccolo mondo, ma mi è rimasta l’esperienza umana, quella si. E' conficcata nella memoria l’emozione, l’attesa del nuovo, l’odore, la mia irriducibile aria da incapace di successo.
L’incontro non poteva svolgersi in auto, non mi fidavo molto di questa soluzione. L’unica possibilità per me era in un piccolo albergo ad ore, con un po’ più di spazio e di tempo, oltre che di sicurezza.
Alla fine non ricordo più il volto di questa donna, che si è mostrata paziente ed a suo modo sensibile, disponibile probabilmente oltre il normale. Aveva un aspetto non appariscente, l’avevo scelta per quello, ma bella, quello si, secondo il mio concetto di bellezza, non intimidatoria né sciatta, una donna che di giorno avrebbe potuto svolgere molte attività, una che mi sarei soffermato a spiare per qualche attimo, o forse no, se si fosse mimetizzata.
Solitamente però, quando un uomo cerca una prostituta, lo fa con uno scopo ben chiaro. Ecco, quello, io pensavo, era pure il mio. Ed invece no. Non è stato così. Per farla breve non mi è riuscito di concludere nulla, ho fatto una figura da dimenticare, cosa che ai maschietti talvolta capita, ma che nessuno quasi mai ammette. Lei mi ha aiutato, in molti modi, ma ha dovuto cedere, non certo per colpa sua. Mi ha detto chiaramente che io non avevo bisogno di una cosa così, ma di un rapporto diverso, e mi ha dato una lezione di vita che altrimenti nessuna o nessuno mi avrebbe dato.
Si, provo ammirazione per le prostitute, e rispetto. E sopporto sempre meno molti degli uomini che vanno con loro e poi le disprezzano, incapaci di umanità, di senso del limite, disposti solo a sfruttare il loro potere, non a cercare di capire le altre persone.

                                                                                                           Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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