domenica 5 maggio 2013

una canzone



             Uscì di casa presto, e già sull’uscio pestò un escremento di cane che sembrava li apposta per fare un dispetto a chi abitava nel palazzo, anche se non necessariamente a lui.

             Si diresse verso una pozzanghera, era piovuto da poco, per immergervi la suola della scarpa e pulirla un po’.
Poi si avviò a piedi, con calma, alla fermata dell’autobus, e buttò lo sguardo su un titolo di giornale: PREZZO DEGLI IMMOBILI IN ZONA PRIMOLANO IN NETTO CALO. Lui abitava in zona Primolano, e il suo appartamento lo aveva pagato caro, qualche anno prima.
Arrivò alla fermata, dove già una varia umanità aspettava il mezzo pubblico, molte più persone del solito. Rimase assorto nei suoi pensieri, pensando ai problemi che ultimamente aveva con la moglie, ma non volle farsi prendere dal malumore, e si distrasse guardandosi attorno.
Un ragazzo, ne era certo, stava cercando di borseggiare una donna anziana. Quasi intervenne, ma il ragazzo desistette dal suo proposito, allarmato da altri sguardi, e tutto rientrò nella norma.
Arrivò finalmente il 23, già stracolmo di passeggeri. Davanti a lui la gente iniziò a spingere per salire, ma alla fine molti desistettero, e l’autobus ripartì, lasciando pure lui a terra.
Un certo malumore, che aveva tentato di allontanare, si fece largo nella sua mente. Ma decise di andare a piedi, per fare qualcosa e riassarsi. Sarebbe arrivato un po’ in ritardo, ma non tanto, ed avrebbe recuperato senza problemi, e in ogni caso nessuno avrebbe avuto danni da questo suo contrattempo.
Arrivò e tutto sembrò cadergli addosso. Lo avevano cercato dalla banca, una collega voleva una copia di un contratto che non sapeva dove stava e durante la pioggia di qualche ora prima c’era stata una infiltrazione dalla finestra vicino al suo posto, e ora alcuni fascicoli che qualcuno aveva appoggiato al pavimento, non certo lui, erano in parte rovinati.
La mattinata trascorse lentamente, in operazioni stupide ma urgenti, con vari altri contrattempi, compreso un collegamento in rete che sparì per quasi un’ora.
Venne l’ora della pausa pranzo, aveva appetito, si, ma non tanto. Aveva in realtà solo desiderio di staccare un po’, prendere un po’ di aria, all’aperto, visto che sembrava che finalmente il tempo si fosse messo al bello.
Uscì, dopo aver salutato qualche viso scuro, e si diresse da solo verso un locale dove sapeva che a pranzo preparavano insalate molto invitanti.
Attorno a lui tutti andavano di corsa, sembravano non aver tempo da perdere. Si sentì tirare la giacca, di lato, e si girò.
_Signore, le è caduto questo_  fece una ragazzina di 13-14 anni, porgendogli la busta con i suoi occhiali che evidentemente gli si era sfilata dalla tasca. La ragazzina gli fece un sorriso come da tempo nessuno gli faceva, salutò e poi se ne andò per la sua strada, lasciandolo lì a bocca aperta, incapace di dire un _ Grazie ! _ come si deve.
Allora, finalmente, dentro di sé, iniziò a cantare.

                                                                                                        Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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