Gli animali capiscono la morte, la vivono e l’accettano in modo
più razionale di noi umani. Sicuramente del sottoscritto. Anche quando penso di
avere tratti animaleschi, in questo senso, non mi avvicino mai alla loro
perfezione che non è altro che far pienamente parte della natura, mentre io
credo di essere loro superiore, di avere chissà quali di diritti aggiuntivi di
sopravvivenza oltre alla vita che vivo. Non ho prove oggettive ma illusioni,
speranze, proiezioni, costruzioni sul nulla. Quante bellissime parole tutti noi
umani sappiamo esprimere per rimuovere una realtà che ogni canarino, cane,
cavallo, gatto, formica, ape, serpente, scarafaggio e ogni altro animale conosce
e accetta da sempre. Ovvio che loro difendano la loro vita se attaccati o
quando sono in pericolo, ma questa è cosa diversa, ed è un istinto che in
questo senso è simile al nostro, che ci riteniamo superiori perché componiamo
musica o scriviamo poesie e andiamo in chiesa o nei cimiteri. Delle piante,
sulle quali superficialmente mi interessai negli studi universitari, non saprei
dire nulla in proposito. A quei tempi il fatto che le piante potessero avere
una sorta di coscienza o volontà o consapevolezza era l’ultimo dei miei
pensieri. Ora sono quasi certo che i gatti che ti stavano a volte vicina dove
non sei non ci sono più. Non ne so nulla e non li vedo da oltre un mese. Loro
avevano capito cose che io mi rifiuto di capire. Loro sapevano, io non so. Ciao,
Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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