Ascoltando le parole di un sardo in un programma televisivo mentre
sostiene che a comandare sono le donne viene un po' da sorridere, ma mica
troppo. In certi ambienti le donne sanno cosa fare meglio degli uomini, magari
non tutte, ma la maggior parte di loro sì. E poi ci sono i casi personali. La
mia libertà e le mie capacità decisionali, delle quali a volte mi sono
pavoneggiato, sono poca cosa, non sempre realistica nè obiettiva; oltretutto sono
spesso in attesa di conferme esterne. Questo è il fatto. Da solo conto poco,
l’insicurezza è sempre pronta a rialzare la testa e il passaggio dall’euforia
al morale a terra avviene in un battito di ciglia. Io non sono sardo ma ammiro
i sardi, la Sardegna è una terra che pur non conoscendo a fondo mi attira, mi
affascina e, guarda caso, nostro figlio porta con sé parte del patrimonio
ereditario genetico sardo. Non sono sardo ma condivido quelle parole ed ammetto
che non è vero che mi facciano sorridere, mi commuovono invece. Senza la tua
presenza troppo breve lungo il mio percorso sarei stato peggiore, e non so se
tu comandavi, l’espressione è pessima, sicuramente sapevi dare le dritte.
Ovviamente qualche volta non erano perfette, magari pure sbagliate, ma sai
quanto avrei sbagliato io se avessi preso da solo certe decisioni? Vabbè.
Tornerei in Sardegna con te se potessi. Quando qualcuno dice che non c’è due
senza tre magari ha pure ragione. Capito mi hai? Ciao Viz.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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