martedì 30 aprile 2024

Educazione della rosa

Niente di legato a nomi letterari o con riferimenti siberiani, il mio mondo è piccolo e questa rosa riguarda le mie piccole vicende quotidiane, quelle delle quali sei testimone se mi osservi o che io insisto a raccontarti come se mi potessi ascoltare o, magari, tornare a trovarmi. Ieri, a proposito, ho lasciato stupito e senza risposta un ex dirigente scolastico che mi conosce da anni quando, dopo alcune frasi di convenevoli, ho detto letteralmente: E se torna come faccio? Mi riferivo alle cose tue che ancora conservo, e ci siamo salutati poi con un cenno della mano. Mi ha preso per uno scemo nostalgico, slegato dal mondo e con problemi seri. Credo abbia in parte ragione ma non mi azzardo a dare percentuali. La rosa invece la conosci bene, è lì vicino, ed è cresciuta in uno spazio basso. La pianta resiste a estati e inverni, io la poto in modo approssimativo ma lei ci regala ogni tanto un fiore, e la cosa mi fa un grande piacere. L’ultimo fiore si è schiuso da un rametto cresciuto troppo e che quindi si è piegato, non potendo combattere col cemento. Io me ne sono accorto tardi ma adesso l’ho fatto uscire dall’ombra. Al piccolo rametto sto spiegando come crescere aiutandolo con un bastoncino a raddrizzarsi, cerco di educarlo in altre parole ma non so se lo convincerò e per adesso la rosa nuova sboccia da un rametto che si piega quasi ad U, come se fosse timida. Però è una rosa rossa, e per sua natura non dovrebbe esserlo. Ciao, Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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