L’apparenza colpisce subito ma poi, a osservarla con attenzione,
sparisce arrossendo. Quante occasioni si perdono a causa del primo sguardo
distratto. Vedendo quel che si cerca sfugge quel che non si cerca e,
probabilmente, sarà per sempre; non è detto che vi sarà un’altra occasione, un
altro incontro. Qualcuno crede che se il destino ha programmato che succeda,
succederà, ma prove a conferma non credo ne siano mai state trovate. E allora
cosa si deve decidere di guardare, cosa cercare, a cosa dedicarsi, perché tutto
questo? La sola risposta credo sia tornare alla tavoletta di cera prima che
venga incisa o, avendola già riempita di segni, lettere e simboli, cancellare
tutto. Non per scordare, spero che il vissuto possa rimanere, ma per ritrovare
la verginità, la curiosità, l’immancabile stupore che fa nascere l’entusiasmo, magari
l’amore. Scordare e ricordare, contraddire le proprie idee e mutarle, aggiornarle
e recuperare un angolo che in quella passeggiata era sfuggito, fingere di non
sapere e rischiare un errore prima evitato. Demolire quello che si pensa
sicuro, rinunciare alla certezza, prendere il largo e tener d’occhio il faro
perché, dicono, le navi non sono state costruite per restare alla fonda in un
porto ma per navigare, portare carichi umani, scambiare merci e, talvolta,
affondare. E anche quando avvenisse questa tragedia, possibilità da non
escludere, chissà cosa capirà chi ne ritroverà il relitto. Non so il
significato di tutto questo, tu lo sai meglio di me. Ciao Viz.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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