Ho percorso migliaia di volte la distanza che ci separa, conosco
tutte le possibili varianti. Dove non sei e dove vivo (vivevamo) sono luoghi
vicini, in linea d’aria praticamente nulla. Mi chiedo se queste mie passeggiate
giornaliere (che non sono il solo a fare, ho cominciato a salutare altri col
mio stesso vizio) siano una sorta di preparazione a non so cosa. A forza di
passare e ripassare e passare ancora magari qualcosa resterà, un’ombra forse,
che si nasconde dal Sole e anche dalla Luna. Vaneggio, è evidente. Mi perdo in
particolari e aggiungo valore a un piatto perdente, ma è noto a tutti che
non so giocare quindi non ho chiara la giusta posta calcolando correttamente il
rischio. Ogni giorno vedo una nuova crepa, piccola o grande. La mia tentazione
e di comportarmi come dopo una forte scossa di terremoto che mina la stabilità
dell’edificio e io semplicemente con la spatola uso lo stucco in pasta per far
sembrare il muro integro, dopo aver ripulito dai pochi calcinacci. Poco da
aggiungere, è evidente. Il fatto che mi manchi, del resto, è altrettanto
evidente. Ciao, Viz.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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