giovedì 22 febbraio 2024

Non sono nato gatto

Ieri ho visto la gatta e il gatto, la mattina la gatta e il pomeriggio il gatto. Oggi nessuno dei due. Ho lasciato il mio piccolo omaggio giornaliero anche se la primavera ormai alle porte anzitempo rende più facile la loro vita da gatti liberi. Loro mi fanno capire che la libertà ha sempre un prezzo e che i vincoli e le limitazioni che ci siamo scelti o che ci vengono imposti hanno i loro vantaggi. E poi sinceramente la libertà assoluta che per certi versi alcuni pensano sia giusto ottenere non la credo possibile, mai. Qualcuno è servo di ideologie o illusioni, altri sono schiavi di qualche vizio o debolezza, tutti hanno il bisogno di mangiare per non morire e questo limita notevolmente l’ipotetica libertà di non mangiare. E anche l’idea stessa di libertà a volte litiga con la possibilità di sbagliare o di far male agli altri. Se fossi gatto avrei bisogni più forti e più semplici e probabilmente programmerei la mia vita molto a breve, senza perdere tempo in sogni o in proiezioni di immortalità. Non sentirei il bisogno di lasciare tracce oltre a quelle minime per rendermi visibile ai miei simili e marcare il territorio quanto basta. Non dovrei seguire mode legate a scelte altrui, non dipenderei da un padrone se vivessi senza padroni. Tuttavia non so se vorrei vivere da gatto, quello non lo so, non è una mia scelta possibile e non sono nato gatto. Ciao, Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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