era otto anni fa

Quell’ultimo carnevale del 2016 lo ricordo con affetto, rimpianto, nostalgia e senso di riconoscenza. Avevi subito da poco un intervento chirurgico importante, il più importante di tutta la tua vita, che avrebbe dovuto salvarti dandoti ancora molti anni. Invece ti ha concesso solo molti mesi, neppure un anno. Ed io ti ho portato mascherine di carnevale per te e per le altre nella piccola sala di degenza. Poca cosa, ma un sorriso l’ho strappato, e non solo a te. Mi mancano quei giorni, quei viaggi a Trento e quelle visite in reparto, quella stanchezza sottotraccia e quella preoccupazione rimossa solo dalla fatica che in realtà neppure avvertivo. Forse ora ricordo male, è probabile. Tu non stavi bene, è certo. Ho fatto in quel caso quanto possibile, credo di sì, mentre altre volte sicuramente no. Noi due abbiamo giocato con le carte che abbiamo avuto, il mazzo non lo abbiamo scelto noi e forse era truccato, che ne so, non ho mai giocato seriamente a carte, e la vita viene e va a sua assoluta discrezione. Chissà se è vero quanto mi rappresento ora in testa. Ieri sono tornato dopo mesi a Trento, e sono entrato in quella birreria dove andavamo assieme. Ho esagerato, lo so, ma lo dovevo fare e lo dovevo a te. Ho bevuto birra e taccio sul resto, pensandoti. Ho anche fotografato quel tavolo che era vuoto, la sala non era ancora aperta. Era il carnevale del 2016, otto anni fa, otto anni ormai trascorsi. Ciao, Viz

                                                                                                            Silvano C.©

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