I morti negli orti ci stanno stretti e la porta sul lago d’Orta
mi guarda storta, manco le avessi fatto chissà cosa. I morti stanno come i
gatti, dove vogliono, spesso dietro una porta chiusa, e noi non ce ne rendiamo
conto. Lo capiremo a tempo debito e non riceveremo ricevuta anche se
rimetteremo i debiti ai nostri debitori. Amo i luoghi dove morti e vivi possono
raccontarsi quello che era successo prima è cosa è successo dopo, perché non
bisogna credere che chi è andato via sappia tutto quello che è successo dopo la
sua partenza. Neppure io quando sono partito da Sapri ho saputo cosa vi era
capitato, e ancora non lo so, se non me lo raccontano. E dico Sapri per motivi
miei, che tu sai ma non gli altri. E ammetto che vorrei fare domande a te, a
mio padre e a mia madre, ai miei nonni, a chi m’interessa insomma, perché sono
curioso e anche geloso di quanto è successo. Questo è il problema che emerge
quando si passa dalla vita alla morte, e non so quali altri problemi possano
emergere nel passaggio inverso. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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