Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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E sicuramente scenderà la neve, in posti vicini e lontanissimi, attesa o imprevista, e porterà almeno in qualcuno l’allegria che a volte suscitava in noi. I bambini, se possono, amano la neve, i bambini fortunati intendo, perché questo mondo nel quale sono rimasto la giustizia non sembra di casa.
Andremo su grandi navi a cercare isole e spiagge e città e ricordi di altri. Andremo anche su navi piccole, a vela, e saremo semplicemente ospiti serviti e riveriti, non avremo mal di mare e l’azzurro trasparente ci farà vedere il fondo appena saremo abbastanza vicini alla costa.
Probabilmente volerò su un aereo e non avrò mal d’aria, chissà, del domani sembra non vi sia certezza e, anche se non sarò mai magnifico, sarà sicuramente magnifico poterlo fare e poi scoprire, nell’emisfero sud e guardando il cielo notturno, che la Stella Polare non si vede e che le costellazioni sono diverse. Sarà indubbiamente magnifico. E lo sarà con te ovviamente, con tutto ciò che questo comporta. Ti chiedo solo un sorriso, ora. Ciao, Viz.
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Da ex modellista navale mai pentito, solo lasciato andare nel tempo, posso dire che non è necessario, per resistere all’acqua, essere costruiti con materiale idrorepellente o solido ma semplicemente essere ben rivestiti da una superficie impermeabile. Cosa significhi questo è limitato a certe interpretazioni, come il rivestimento stesso rivela tutte le sue carenze quando mostra qualche crepa o fessura. Si trattava allora di una passione giovanile quasi infantile e durata certamente troppo a lungo, forse a sublimare altro di ben più importante e impellente. E in effetti nel corso degli anni ho quasi osservato un’esatta tempistica nelle mie passioni e infatuazioni, arrivando a capire che nascevano, si sviluppavano e poi si spegnevano, e le guardavo come si vede altro e distante, e mi chiedevo per quanto sarei rimasto nella terra delle assenze, aspettando che arrivasse la prossima, finita la precedente. Alcune cose però restano, si scoprono forse con ritardo, assumono una forma diversa e diventano punti di riferimento. La ripetitività dei giorni ha il preciso scopo di rimuovere questa necessità di infatuazione, di nasconderla, di arrivare all’essenziale ed invisibile sino a farlo manifestare. Ciao, Viz.
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Ieri pensavo a tutto quello che si racconta sull’ultima cosa che si farà prima di andarsene, come il rivedere tutta la propria vita o altre simili ipotesi. Tutte fantasie, alcune consolatorie altre con l’intento di condizionare le scelte di ogni giorno per finalità morali. Ma sempre fantasie, nessuno è mai tornato a darci una conferma di queste previsioni. Alla fine io ci casco continuamente in questi ragionamenti un po' malati e ai quali la Signora è del tutto indifferente. Meglio ignorarli, rivolgere altrove gli interessi, dedicarsi a piccoli o grandi problemi contingenti che si possono affrontare per qualche fine pratico, come ritoccare un muro col gesso o decidere cosa preparare per pranzo. E gli altri che raccontino pure di imprese memorabili e di successi strepitosi, raggiunti solo per meriti personali. Sappiamo che la realtà è diversa da come la raccontano e che le verità a volte si contraddicono tra loro. Noi lo sappiamo e a volte lo scordiamo. Dovrei ricordarlo invece, molto più spesso. Ciao, Viz.
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Siamo tutti strani, anche il più sano è completamente matto. Alcuni deliberatamente mettono la freccia a sinistra poi svoltano a destra, altri neppure ci pensano ad usare le frecce. E sulle frecce scagliate da Cupido meglio tacere, credo sia preferibile affidarsi al caso degli incontri dove si vive, dove si lavora, dove ci si trova. Invariabilmente e letteralmente finisce tutto, nei casi migliori, o peggiori, con l’intervento della Signora. E poi c’è chi non butta nulla e pensa che chi lo fa intenda negare il proprio passato mentre c’è chi invece si libera del superfluo volontariamente prima di essere costretto a farlo, e pensa malissimo di chi accumula, e accumula, e accumula. I più matti sono quelli che cercano un perché, le cause scatenanti, e pretendono di attribuire colpe e responsabilità. In tal modo, ovviamente, si tratta solo di stabilire da dove iniziare, perché questo fa la differenza e può cambiare ogni conclusione. Meglio non farlo. E conservare la memoria, come tento di fare io? Ma ci può essere impresa più stupida e destinata al fallimento di questa? Eppure, malgrado ogni tentativo di essere razionale, è così che va. Ciao, Viz.
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