La stranezza è parlare con te di te che non ci sei dicendoci che in realtà ci sei. Di più non mi va di dire, a volte sono spiritoso oltre il mio solito. Preferirei piuttosto raccontare di un piccolo gattino, abbandonato, in parte accecato alla nascita, con una zampetta leggermente menomata. Uno spirito di gattino, in una mia casa passata e riportato in una mia casa recente. L’ultima immagine che ne conservo è quella di un gattino che si riprende, che recupera quasi miracolosamente, che sembra felice di esserci anche se in un modo irreale.
E poi vorrei rileggere una poesia trovata in un racconto giallo, bella che fa piangere. A volte le cose belle fanno piangere, è cosa nota.
La realtà è che non mi spiacerebbe, malgrado la pigrizia crescente, affrontare le fatiche della preparazione di un viaggio con te, e poi andare in un altrove che non so neppure descrivere, che non si trova sulle guide che possiedo né su quelle in vendita in questi giorni. Dicono che partire è un po' morire. Ciao Viz.
Silvano C.©
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