Sino ad ora ci ho provato, ho usato un po' della fantasia che possiedo, ho tentato furbizie, ho cercato di ricordare o di mantenere il ricordo, ho chiesto a persone informazioni del tempo prima di me e fotografie, ne ho parlato e non mi sono lasciato convincere a smettere, ma non è praticamente servito a nulla. Pochi mesi dopo la tua partenza sono andato da una psicologa che sulle prime avevo rifiutato, ma non ho avuto quello che volevo. Non ci sono cure dopo quelle palliative, questo non lo sapevo in modo cosciente, e non ci sono parole magiche da usare per riportarti indietro. Non credo alla magia, bianca o nera che sia. Da ragazzino ho partecipato per gioco a sedute spiritiche, ma erano solo un gioco, non ci ho mai veramente creduto e, sopra ogni altra considerazione, non ero coinvolto personalmente coi miei affetti. Non avevo ancora perduto nessuno a me vicino. Non capivo la resistenza di un’amica ad avvicinarsi al cancello dei cimiteri di notte, ma lei aveva perduto il padre, io no. Anche adesso i cimiteri di notte non mi fanno paura. Non ci posso entrare e non mi interessa, ma se passo vicino la cosa non mi crea difficoltà. Non mi spiacerebbe che chi riposa in certi luoghi potesse uscire ogni tanto, perché dovrebbe farmi paura rivedere chi ho conosciuto e chi ho amato? Del resto solo loro potrebbero avere motivo per farsi vedere da me, agli altri io non posso interessare. Sia come sia non ho ancora trovato le parole per farti tornare e, cercandole, per forza di cose, mi avvicino. A cosa non lo so ma mi avvicino. Da qualche parte forse ci rivedremo. O magari no, ma non lo so. Per adesso lascio perdere. La notte ormai è scesa. Buona notte, Viz.
Silvano C.©
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